È la Liguria la regione dove, nel quadrimestre maggio-agosto 2022, si è speso di più per gli appalti pubblici. È quanto emerge dal focus sui 745 comuni con più di 15mila abitanti elaborato da Anac sul secondo quadrimestre 2022 nell’ambito del rapporto quadrimestrale sul mercato dei contratti pubblici.
I 745 Comuni su cui Anac ha svolto l’approfondimento rappresentano ben il 60,5% dell’intera popolazione e nel quadrimestre maggio-agosto 2022 hanno espletato circa 8.800 procedure di affidamento per un valore di circa 4,9 miliardi di euro.
In termini di importo, il 15,6% del valore complessivo è rappresentato da appalti avviati dai Comuni della Liguria, dato influenzato in maniera significativa da un appalto di circa 637 milioni di euro esperito dal Comune di Sanremo tramite procedura aperta per la riqualificazione dell’area del porto vecchio. Seguono i Comuni della Lombardia con il 14,9% e subito dopo i Comuni dell’Emilia-Romagna e del Piemonte rispettivamente con il 7,5% e il 7,4% del valore degli appalti.
LA NUMEROSITÀ. A livello di numerosità invece sono i Comuni della Lombardia ad avere espletato più appalti fra i Comuni italiani, con un 14,9% del numero complessivo degli appalti esaminati. A seguire i Comuni del Lazio con l’10,0% e subito dopo quelli della Puglia e della Campania con rispettivamente l’8,4% e l’8,2% del numero degli appalti. Se si considera invece la spesa pro-capite per abitante dei 745 comuni con più di 15.000 abitanti, si registra che la regione in cui si è speso di più nel quadrimestre in esame risulta essere sempre la regione Liguria (784 euro per abitante, dato - come sottolineato - fortemente influenzato da un singolo appalto), seguita dalle regioni Valle D’Aosta, Sardegna e Abruzzo con rispettivamente circa 548 euro, 383 euro e 215 euro per abitante.
LA TIPOLOGIA DELLE PROCEDURE. Dalla distribuzione delle procedure per tipologia di contratto emerge che i 745 Comuni esaminati hanno espletato, a livello di importo, appalti soprattutto nel settore dei servizi: circa 3 miliardi di euro, pari al 60,2% del valore complessivo degli appalti. Si tratta principalmente di servizi di assistenza sociale e affini, servizi connessi ai rifiuti urbani e domestici, servizi di mensa e servizi di catering.
Nel settore dei lavori sono stati espletati appalti per circa 1,8 miliardi di euro, pari al 36,7% del valore totale: si tratta soprattutto di lavori per la costruzione completa o parziale e di ingegneria civile e lavori di completamento di edifici.
Per quanto riguarda le tipologie di procedura utilizzate, in termini di numero spiccano la procedura negoziata senza bando e l’affidamento diretto (rispettivamente per il 28,1% e il 53,9% del totale appalti relativi ai 745 Comuni esaminati). In termini di importo invece la procedura aperta rappresenta il 68,6% del valore complessivamente affidato, essendo questa utilizzata per gli appalti di maggiore importo, seguita dalla procedura negoziata senza bando con il 20,4% del valore complessivo degli appalti esaminati.