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Analisi dei ponti termici: la normativa in vigore e le possibili soluzioni

Quanto effettivamente si conosce il problema dei ponti termici ed del piano normativo che li regola nel nostro paese? I consiglio di Schöck

lunedì 19 settembre 2016 - Redazione Build News

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a cura di Schöck Italia


 L’evoluzione del sistema normativo, unito alla crescente sensibilità in tema di edilizia sostenibile, ha portato i professionisti a riservare un’attenzione sempre maggiore alla problematica dei ponti termici in fase di progettazione. Eppure, quanto effettivamente si conosce il problema dei ponti termici ed del piano normativo che li regola nel nostro paese? Schöck mette a disposizione la sua competenza, offrendo soluzioni ad hoc contro i ponti termici innovative ed efficaci.

Un ponte termico rappresenta la discontinuità nell’isolamento termico dell’involucro edilizio che normalmente si verifica in corrispondenza degli innesti di elementi strutturali. Laddove si creano i ponti termici, la quantità di calore che attraversa l’involucro termico e si trasferisce verso l’esterno dell’abitazione è maggiore rispetto ad altri punti dell’edificio, e ciò determina un’elevata perdita di calore. Il danno provocato dal ponte termico all’interno dell’abitazione può riguardare un aumento dei consumi energetici (in alcuni casi superiore al 30%), ma soprattutto ha effetti sulla salute e benessere degli inquilini con notevole riduzione del comfort abitativo.

La normativa italiana

Nell'ultimo anno, la normativa Italiana ha recepito ed applicato i regolamenti sull’efficienza energetica introdotti dal DM 26/6/15 (e dalle relative leggi regionali), sottolineando l’importanza della correzione dei ponti termici - afferma l’Ing.Piero Bernabè, responsabile tecnico di Schöck Italia. Una corretta analisi energetica non può prescindere dalla loro valutazione, la quale deve avvenire, secondo la procedura UNI/TS 11300, solo attraverso i coefficienti lineici Ψ (PSI). Le valutazioni dei coefficienti lineici devono essere fatte con calcolo agli elementi finiti o con atlanti dei ponti termici realizzati in accordo con la UNI EN ISO 14683, la normativa europea che regola il loro calcolo - prosegue l’Ing. Bernabè.

La via più utilizzata per l’analisi dei ponti termici è quella di appositi software che devono essere certificati dal CTI, il Comitato termotecnico italiano, e sempre aggiornati.

L’analisi dei ponti termici è obbligatoria: stando al DM 26/6/2015, in vigore da ottobre 2015, il progettista deve allinearsi con i nuovi requisiti minimi, le nuove linee guida nazionali per la certificazione, i nuovi modelli di relazione tecnica “legge 10” e le tipologie di intervento o ambiti di applicazione. La norma introduce anche “l’edificio di riferimento” che, in fase di progetto sarà un edificio identico a quello in esame, con caratteristiche termiche e parametri energetici predeterminati secondo un appendice del decreto stesso. Nel DM vengono elencate le verifiche da eseguire, tra le quali: il calcolo del EPgl (indice di prestazione globale totale), in quanto i ponti termici incidono fino al 20% sul suo valore totale; il calcolo e verifica delle dispersioni termiche medie dell’intero involucro (HT) comprensive dei ponti termici; calcolo e verifica delle trasmittanze delle superfici opache (U); le verifiche igrotermiche, tra cui il controllo dell’assenza di muffa, dell’assenza di condensazioni interstiziali e delle classi di concentrazione del vapore.

Schöck Isokorb: soluzione contro i ponti termici
Viste le nuove normative e la crescente sensibilizzazione al rischio dei ponti termici, qual è la migliore soluzione da adottare per far fronte a questa problematica? Il giunto isolante Isokorb di Schöck è la soluzione ideale per risolvere il problema dei ponti termici di elementi sporgenti dall’involucro termico: esso presenta, infatti, numerosi vantaggi che riflettono la filosofia dell’impresa Schöck, prima azienda in Italia ad aver ricevuto la Certificazione di idoneità tecnica all’impiego, rilasciata dal Servizio tecnico centrale del Consiglio superiore dei Lavori pubblici del Ministero delle infrastrutture, ai sensi del DM 14/1/2008. Schöck punta su temi quali sicurezza, durabilità, ricerca, sviluppo e qualità del prodotto, uniti ad una buona dose di know-how acquisita in oltre 50 anni di esperienza: tali elementi sono perfettamente incarnati da Schöck Isokorb.

Isokorb, uno speciale giunto termico che va posizionato tra la soletta a sbalzo ed il solaio interno della struttura, assicura una performance molto più elevata rispetto al classico cappotto ed una maggiore durabilità nel tempo, non necessitando di manutenzione e non essendo soggetto agli agenti atmosferici. Tra i vantaggi economici ed organizzativi, Isokorb® può essere installato dalla ditta costruttrice, la quale andrà a seguire delle semplici istruzioni con il puntuale supporto del team di Schöck. Dal punto di vista strutturale, Isokorb assolve un’importante funzione di sostegno, oltre a non incidere sull’estetica dell’edificio. Inoltre, uno studio condotto dal Politecnico di Milano ha dimostrato l’assoluta idoneità del giunto isolante Isokorb all’uso in zone a media-alta sismicità (leggi qui).

www.schoeck.it

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