Il settore delle costruzioni e delle infrastrutture presenta livelli di rischiosità ancora elevati.
La lenta ripresa del mercato immobiliare, associata ad una crescita degli investimenti pubblici inferiore alle attese e all'aumento della pressione competitiva, rendono ancora incerte le prospettive di recupero di questo settore. Pertanto si stima che il tasso di default a fine 2016 sarà ancora intorno all'8%.
La previsione è del Crif che ha analizzato 12 macrosettori produttivi nello studio dal titolo “Previsione dei tassi di default delle imprese italiane”, aggiornamento giugno 2015 – Outlook 2016.
NEGLI ALTRI SETTORI MIGLIORAMENTO DEL PROFILO DI RISCHIO. A giugno 2015 il tasso di default delle imprese non finanziarie italiane “si è attestato al 6,0% in sensibile diminuzione rispetto al 6,6% registrato alla fine del 2014. Il miglioramento del profilo di rischio è generalizzato nei principali settori economici. La manifattura, il commercio, i servizi, l'industria chimica e farmaceutica, i trasporti, la logistica e le utilities mostrano i trend di riduzione della rischiosità migliori. Il protrarsi della profonda crisi economica degli ultimi quattro anni”, osserva Crif, ha determinato un processo di selezione, accelerando l'uscita dal mercato delle imprese meno resilienti agli shock esterni”.