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Ance: il caro materiali mette a rischio anche le opere del Recovery Plan e gli interventi del Superbonus 110%

La crescita dei costi rischia inoltre di rallentare la ricostruzione privata post-sisma: nell'incontro tra le associazioni nazionali delle imprese del settore edile ed il Commissario Straordinario per il sisma 2016 chiesta una norma per garantire i lavori in corso

venerdì 4 giugno 2021 - Redazione Build News

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La fiammata insostenibile del costo dei materiali da costruzioni, che dura da oltre sei mesi, sta mettendo in ginocchio le imprese: +150% per l’acciaio tondo per cemento armato; +129% per il Polietilene, +30% per il rame solo per fare alcuni esempi. Oggi le imprese lavorano sottocosto ed è quindi necessario adottare misure eccezionali, concrete e immediate – simili a quelle adottate nel 2008 - che possano evitare il blocco di centinaia di cantieri sia pubblici che privati mettendo a rischio anche le opere del Recovery Plan e gli interventi del Superbonus 110%. Senza un rapido intervento del Governo e del Parlamento in questo senso, infatti, è forte il rischio di conseguenze gravissime in termini di occupazione e investimenti.

Lo ha evidenziato il Dott. Marco Dettori, Vice Presidente Economico-fiscale-tributario dell'Ance, in audizione il 1 giugno scorso presso la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati nell’ambito dell’esame, in prima lettura, in sede referente, del disegno di legge di conversione del Decreto Sostegni Bis - DL 73/2021 recante “Misure urgenti connesse all'emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali”.

Il caro prezzi dei materiali da costruzione, che per alcune tipologie è aumentato in modo esponenziale negli ultimi mesi, è stato ieri al centro di un incontro tra le associazioni nazionali delle imprese del settore edile ed il Commissario Straordinario per il sisma 2016, che ha avviato un confronto ad ampio raggio per individuare una soluzione al problema. La crescita dei costi rischia infatti di rappresentare un inaspettato fattore di rallentamento della ricostruzione privata, dopo la forte accelerazione degli ultimi mesi.

Accanto all’aggiornamento del Prezzario unico del cratere, che potrà risolvere il problema per il futuro, le associazioni datoriali ed il Commissario, Giovanni Legnini, hanno convenuto sull’opportunità di sollecitare il Governo ad emanare un intervento normativo che renda possibile l’adeguamento dei prezzi, anche per coloro che hanno già ottenuto il contributo pubblico ed avviato i lavori.

Il Commissario Legnini ha ricordato che la revisione del Prezzario del cratere, a cui è vincolata tutta la ricostruzione privata nelle quattro regioni, è un processo che richiede tempi incompatibili con l’urgenza di un intervento, ed ha sollecitato le associazioni imprenditoriali ad avanzare proposte alternative in tempi brevi. Ha altresì sottolineato la necessità di coordinamento con le quattro Regioni del centro Italia, che a loro volta stanno procedendo alla revisione dei prezzari regionali.

Il Commissario e le associazioni delle imprese edili hanno affrontato anche il tema dei tempi di pagamento degli Stati di Avanzamento dei Lavori e quello dei controlli telematici sui cantieri, avviati in forma sperimentale.

A fronte delle necessità di evitare tempi troppo lunghi di liquidazione e di superare eccessivi adempimenti burocratici per la redazione e il pagamento dei SAL, il Commissario ha preannunciato un intervento finalizzato a snellire il processo anche con l’adozione di una specificità Ordinanza.

Massima apertura è stata espressa dal Commissario anche sui possibili miglioramenti da apportare al sistema di controllo previsto dai Protocolli di legalità da istituire nelle Prefetture del cratere sisma, che si basa sul badge e settimanale elettronico di cantiere con il supporto di una piattaforma informatica predisposta dalla struttura commissariale per i controlli finalizzati a contrastare il lavoro nero, il dumping contrattuale e i rischi di infiltrazione malavitosa. Su tutti i temi trattati, dopo l’acquisizione di specifiche proposte da parte delle associazioni datoriali, il Commissario adotterà le sue decisioni, consultando anche le OOSS e la rete delle Professioni tecniche.

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