Si è riunito oggi a Roma il Comitato di presidenza dell'Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance), che ha approvato un documento conclusivo nel quale si esprime “piena fiducia e totale appoggio al Presidente e alla sua squadra, confermandogli il più ampio mandato a perseguire gli obiettivi che sono stati posti con la sua elezione”.
Premesso, infatti, che “la prolungata crisi economica e finanziaria, che ha colpito il settore dell’edilizia, ha profondamente inciso in termini di dimensione, composizione e struttura delle imprese”, contribuendo di fatto “ad acuire le differenze tra imprese di piccola dimensione e quelle medio-grandi”, il Comitato di presidenza ribadisce che il ruolo dell’Associazione è quello “di supportare le imprese nell’affrontare il rapido cambiamento del contesto in cui operano, con particolare attenzione all’innovazione di processo e di prodotto, alla ricerca tecnologica, alla progettazione, all’utilizzo di nuovi materiali, all’informatica applicata”.
VISIONE DI LUNGO PERIODO. Bisogna inoltre, si legge nel documento, “traguardare modelli produttivi nell’ambito di una nuova politica industriale, coniugando la legittima difesa degli interessi delle piccole imprese, asse portante dell’economia del nostro paese e del sistema associativo, con una visione di lungo periodo che abbia come obiettivo la crescita e lo sviluppo del settore sotto il profilo patrimoniale, organizzativo, manageriale e formativo”.
Alla luce del grande quadro di coesione emerso, il Presidente De Albertis ha “assicurato che proseguirà il suo mandato per gli anni futuri con impegno e determinazione”.
DE ALBERTIS: AVANTI SOLO CON MANDATO PIENO. Ricordiamo che nei giorni scorsi, secondo indiscrezioni di stampa, il presidente Ance Claudio De Albertis ha minacciato le dimissioni se l'associazione dei costruttori non riuscirà a mettere in campo una azione unitaria sulla strategia per far uscire il comparto dalla crisi (LEGGI TUTTO). “Il nostro mondo e anche la nostra associazione devono cambiare profondamente. Servono innanzitutto nuovi modelli di impresa che siano in grado di affrontare il mercato, occorrono politiche industriali per il dopo crisi e va instaurato un nuovo rapporto con la committenza dei lavori pubblici. Il confronto dentro l’associazione riflette questa difficile ricerca”, ha detto De Albertis chiedendo un mandato pieno.