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ANIE e Maroni lanciano la sfida della città elettrica

Il presidente Maroni pronto ad individuare un’area o un comune nel territorio lombardo per una città prototipo

giovedì 15 giugno 2017 - Redazione Build News

giuliano-busetto

La tecnologia migliora la nostra vita, permea le nostre città, cambia il nostro modo di lavorare, aiuta le imprese sui nuovi mercati. Con questa premessa si è aperta l’assemblea 2017 di ANIE, un momento di confronto tra le istituzioni e le imprese che nella loro quotidianità promuovono il valore della tecnologia e dell’innovazione come fonte di sviluppo per il territorio e occasione di nuove opportunità di lavoro.

Durante il suo intervento, il presidente ANIE, Giuliano Busetto (nella foto), ha ricordato le proposte fatte dall’associazione in occasione delle audizioni in Senato. Prima fra tutte l’estensione, anche al settore elettrico, delle norme sullo smart metering previste per il gas e il nuovo concetto di sub metering.

Riteniamo - commenta Busetto - che per raggiungere l’obiettivo ambizioso del +27% di efficienza energetica voluto dall’Europa, occorra agire sui comportamenti dei consumatori, rendendoli consapevoli dei loro consumi. Tutto questo unitamente alla diffusione di prodotti e sistemi sempre più performanti energeticamente, obiettivo sul quale negli ultimi anni le aziende hanno investito moltissimo, con un’attenzione verso la progettazione ecoconsapevole e la gestione dell’intero ciclo di vita dei prodotti.CITTA’ ELETTRICA. Il presidente ha poi lanciato la sfida della “città elettrica” come modello di sviluppo, dove un ruolo chiave è svolto dagli edifici e dal grado di tecnologia che si riuscirà a inserire al loro interno per renderli a impatto zero. Su questo tema è intervenuto anche il  presidente della Lombardia, Roberto Maroni, commentando:

Noi siamo interessati, io sono interessato e pronto ad individuare un’area o un comune nel territorio lombardo per una città prototipo.Durante l’assemblea, ANIE ha ricordato anche la sua proposta di un piano di riqualificazione impiantistica e tecnologica degli edifici e ha chiesto di estendere a tutta la PA l’obbligo del 3% di riqualificazione energetica degli edifici pubblici, attualmente previsto dalla Direttiva solo per il Governo centrale.

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