A seguito del drammatico crollo della palazzina di Torre Annunziata avvenuto nei giorni scorsi, il Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio ha annunciato che per gli edifici sarà obbligatorio il certificato di stabilità, un po’ come avviane attualmente con la certificazione energetica degli immobili. Sul tema dei costi della certificazione Delrio ha sottolineato come tramite il Sisma Bonus essi saranno detraibili all’85%.
Armando Zambrano, Presidente del CNI, ha così replicato alle dichiarazioni del Ministro: “L’annuncio dell’introduzione del certificato di stabilità è una cosa opportuna da parte del Governo. Il Sisma Bonus, in questo senso, è un bel passo in avanti, anche se sono necessarie delle modifiche normative per renderlo meglio attuabile. Va detto, però, che non possiamo aspettare che siano i condomini e i proprietari di immobili ad avviare determinate procedure. Bisogna far sì che si abbia una conoscenza più ampia dello stato degli immobili, in modo da poter stabilire se e come è necessario intervenire per garantirne la sicurezza”.
“Da anni - prosegue Zambrano - come Consiglio Nazionale degli Ingegneri e come Rete Professioni Tecniche chiediamo l’istituzione del fascicolo del fabbricato. Riteniamo, infatti, che sia uno strumento determinante per conoscere le criticità di un edificio. Cominciano a rendersene conto anche gli organi di informazione che da un po’ di tempo lo indicano come una determinante fonte di conoscenza dello stato delle nostre case. Purtroppo, però, in questi anni determinate lobby, soprattutto quelle dei proprietari immobiliari, avanzando motivazioni a volte piuttosto fantasiose hanno lavorato per evitarne l’introduzione, facilitati dall’indifferenza colpevole della politica”.
“In Italia – conclude Zambrano - abbiamo circa 20 milioni di edifici costruiti prima che venisse introdotta la normativa sul rischio sismico che ha imposto regole più stringenti nel settore delle costruzioni. In questo senso, dopo l’iniziativa di Delrio, ci aspettiamo un ulteriore sforzo dal mondo della politica, anche nella direzione dell’introduzione del fascicolo del fabbricato”.
PERITI INDUSTRIALI: SÌ AL CERTIFICATO DI STABILITÀ DEGLI IMMOBILI, MA ASSOCIATO AL FASCICOLO DI FABBRICATO. Sì al certificato di stabilità degli immobili, ma la proposta da sola non basta. Serve il Fascicolo del fabbricato per garantire un piano di sicurezza integrata. I periti industriali lo dicono da oltre un decennio, dimostrando che con questo strumento non solo è possibile ottenere una mappatura dell’intero sistema abitativo ma anche programmarne gli interventi necessari ai fini di una completa messa in sicurezza del patrimonio immobiliare italiano.
I dati del Consiglio nazionale dei periti industriali hanno il supporto scientifico di una ricerca commissionata nel 2012 al Politecnico di Milano che, andando oltre la semplice idea di Fascicolo del fabbricato, ha permesso di associare ad esso una serie di indici di efficienza (degrado, invecchiamento e documentazione), capaci di valutare lo stato documentale e soprattutto di conservazione di un immobile.
In questo modo il libretto, che purtroppo torna alla ribalta solo in occasione di tragici eventi, diventa non un nuovo documento da aggiungere a quelli esistenti come qualcuno pensa, ma uno strumento di misura dello stato dell’edificio e una certificazione sul suo stato di sicurezza. Quindi non solo un elenco dei dati ma un’elaborazione statistica degli stessi.
Scarica la Linea guida sul fascicolo realizzata dal Cnpi
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