Con la sentenza n. 11391 del 24 settembre 2015, il Tar Lazio ha confermato l’integrale applicabilità, anche agli Ordini e ai Collegi professionali, degli obblighi di legge in materia di trasparenza e anticorruzione.
In seguito alla sentenza del Tar Lazio, l'Autorità nazionale anticorruzione ha avviato l'attività di vigilanza sugli Ordini e Collegi professionali, che si svolge tramite controlli a campione (LEGGI TUTTO).
INCONTRO DEI PROFESSIONISTI TECNICI CON L'AUTORITÀ ANTICORRUZIONE. Al fine di discutere il quadro normativo su trasparenza e anticorruzione, tenendo conto delle specificità delle realtà istituzionali di tipo ordinistico, si è tenuto un incontro congiunto tra RPT e CUP con il Consiglio dell'Anac e con il presidente Raffaele Cantone.
“L’incontro col Presidente Cantone ed i Consiglieri ANAC è stato molto cordiale e si è svolto con spirito di massima collaborazione reciproca”, ha commentato il Coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche, Armando Zambrano, che ha partecipato unitamente al Segretario della RTP Andrea Sisti. “Ad oggi le regole su trasparenza e anticorruzione restano in vigore. Tuttavia, anche in prospettiva dell’emanazione del decreto di semplificazione di cui all’art.7 della Legge Madia, saranno a breve rimodulati gli obblighi sulla trasparenza a carico degli Ordini professionali”.
La Rete delle Professioni Tecniche – ha aggiunto Andrea Sisti - rimane convinta dell’assoluta importanza che l’applicazione dei principi generali in materia di anticorruzione e trasparenza riveste anche per gli organi di autogoverno dei professionisti dell’area tecnica. Tuttavia, nel nostro caso esistono innegabili peculiarità, tra le quali molte piccole realtà sparse per il territorio nazionale per le quali l’applicazione della normativa deve essere molto più semplice.
PROVVEDIMENTO CORRETTIVO. La Rete sottolinea come, preso atto della necessità di provvedere quanto più efficacemente possibile all’adeguamento degli organi territoriali delle professioni tecniche al quadro normativo di riferimento, congiuntamente al Comitato Unitario Professioni (CUP), ha mantenuto un dialogo costante con l’Autorità Nazionale Anticorruzione, anche al fine di evidenziare le principali criticità incontrate dagli Ordini e/o Collegi in fase di adeguamento alla normativa e di elaborare possibili soluzioni alle problematiche riscontrate. Gran parte delle proposte presentate, infatti, saranno riportate all'interno del provvedimento correttivo in corso di elaborazione.
LE AZIONI MESSE IN CAMPO DALLA RPT. La Rete ha posto in essere azioni mirate ad agevolare e velocizzare quanto più possibile l’adempimento dei propri obblighi da parte degli Ordini e/o Collegi territoriali, in particolare attraverso il rafforzamento del livello di conoscenza della normativa applicabile da parte degli organismi professionali. Attraverso un’azione congiunta e coordinata, poi, i singoli Consigli Nazionali delle professioni rappresentate nella RPT hanno provveduto a informare i relativi Ordini e/o Collegi territoriali dei principali obblighi a cui ottemperare e delle modalità con cui procedere a conformarsi integralmente e tempestivamente al quadro normativo in vigore. Alcuni Consigli Nazionali, inoltre, hanno provveduto alla strutturazione del cosiddetto doppio livello di prevenzione, ossia una politica anticorruzione gestita contestualmente sia a livello centrale che a livello periferico.
Di conseguenza, la Rete delle Professioni Tecniche ha avviato una nuova fase di confronto con l’Autorità, al fine di elaborare congiuntamente soluzioni efficaci, che consentano un’agevole applicazione delle relative norme di legge anche da parte delle realtà ordinistiche, superando gli ostacoli già riscontrati nel corso della precedente fase di adeguamento.