La scorsa settimana, giovedì 9 settembre, la Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha firmato il nuovo decreto relativo ai controlli e alla manutenzione antincendio, di cui ora si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e l’entrata in vigore (prevista entro un anno dalla pubblicazione). La novità principale del decreto è l’introduzione della figura del Tecnico Manutentore Qualificato, che rende obbligatoria la qualificazione dei manutentori antincendio.
Su questo punto le associazioni che rappresentano gli installatori e i manutentori, CNA Installazione Impianti e Confartigianato Impianti, avevano già avanzato le proprie critiche allo schema di decreto lo scorso marzo, sostenendo che il decreto si sovrapporrebbe inutilmente al D.M. 37/08, che contiene già una disciplina obbligatoria di selezione delle imprese abilitate a svolgere attività di manutenzione sugli impianti.
Con la firma del decreto da parte di Lamorgese, le due associazioni sono tornate a far sentire la propria voce. “Il Decreto Controlli rischia di mettere in crisi migliaia di imprese di installazione impianti. Non si garantisce così la sicurezza dei cittadini”, hanno scritto in una nota congiunta, denunciando l’imposizione di ore di formazione a pagamento per i dipendenti delle imprese che operano sugli impianti antincendio, per certificare competenze già in loro possesso.
Questo ulteriore e oneroso carico di formazione – sostengono le due associazioni – appare del tutto ingiustificato ai fini dell’acquisizione di competenze. Il nuovo decreto sembra infatti ignorare che le nostre imprese sono già autorizzate ad operare in base a severi e precisi requisiti di legge per garantire l’efficienza e la funzionalità dei sistemi antincendio: il rispetto delle norme di abilitazione in vigore da 30 anni prima con la legge 46/1990 e poi con il D.M. 37/2008, la nomina di un responsabile tecnico che si assume totalmente ogni responsabilità (penale e civile) della corretta esecuzione a regola d’arte del lavoro.
“Chiederemo la modifica del Decreto” – concludono CNA e Confartigianato. “Non è in discussione il rispetto del sacrosanto principio della sicurezza dei sistemi antincendio. Ma, anche i recenti episodi verificatisi a Milano e a Torino, dimostrano che la sicurezza si garantisce con un efficace sistema di controlli e verifiche periodiche e la creazione di un catasto degli impianti antincendio, non speculando sul mercato dei corsi di formazione a pagamento da caricare sulle spalle degli imprenditori”.
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