Nel gennaio scorso il presidente dell'Andis (Associoazione Nazionale Dirigenti Scolastici), Paolino Marotta, ha inviato una lettera alla Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, nella quale rappresenta “la profonda preoccupazione dei dirigenti scolastici italiani per la situazione che si è venuta a determinare per la mancata approvazione nella legge di bilancio 2018 della proroga dei termini per la messa a norma antincendio degli edifici scolastici”.
“Lo scenario che si prospetta d’ora avanti per il sistema scolastico italiano – si legge nella lettera - è davvero drammatico, considerato che gli edifici non in possesso del Certificato di Prevenzione Incendi sono il 52,6% del totale (secondo il Rapporto Ecosistema Scuola 2017 di Legambiente) e rischiano di essere chiusi al pur minimo sopralluogo degli enti di vigilanza.
Tanto premesso, l’A.N.DI.S. sollecita un Suo autorevole intervento presso il Dipartimento dei Vigili del Fuoco perché venga emanato un decreto ad hoc che consenta agli enti proprietari di procedere al progressivo adeguamento alla norma degli edifici scolastici, magari con step triennali in analogia a quanto già avviene per le strutture sanitarie.”
Dopo la sentenza della Corte di Cassazione n. 190 sull’obbligo di chiusura delle scuole non adeguate al rischio sismico, un’altra tegola si abbatte sugli Enti proprietari degli edifici: il rischio di chiusura delle scuole per il mancato possesso del Certificato Prevenzione Incendi.
La legge di bilancio 2018 non ha prorogato il termine per la messa a norma antincendio degli edifici scolastici.
La scadenza per l’adeguamento al D.M. 26 agosto 1992 era stata fissata inizialmente al 31 dicembre 1997, poi sempre prorogata di anno in anno fino allo scorso 31 dicembre 2017.
Da quest’anno Comuni e Province devono necessariamente eseguire i lavori prescritti dalla norma ai fini del rilascio del C.P.I. se vogliono evitare la chiusura delle attività scolastiche in caso di sopralluogo dei VV.FF..