“Abbiamo appreso” – ha dichiarato Angelo Carlini Presidente ASSISTAL, l’Associazione Nazionale Costruttori di Impianti, dei Servizi di Efficienza Energetica – ESCo e Facility Management, aderente a Confindustria – “della proposta del Presidente dell’ Autorità Antitrust in merito alla sospensione del codice degli appalti per il tempo necessario a realizzare gli investimenti del Recovery plan, formulata nella segnalazione annuale inviata al Governo con le proposte per la legge sulla concorrenza”.
La proposta è contenuta nella segnalazione contenente le proposte dell'Antitrust ai fini del disegno di legge per la concorrenza, inviata dal presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Roberto Rustichelli, al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi.
“La storia legislativa degli ultimi 30 anni” – ha rilevato Carlini – “ha segnato il raggiungimento di un equilibrio normativo, che verrebbe stravolto con il riferimento alle troppo generiche regole comunitarie. L’attuale Codice dei Contratti rappresenta la sintesi di anni e anni di confronto per il miglioramento della regolazione del mercato, per la massima garanzia del miglior risultato per le stazioni appaltanti e per il rispetto dei principi di trasparenza e di par condicio tra gli operatori."
“Ribadiamo” - conclude Carlini - “la necessità per le imprese della certezza del diritto e della stabilità e quindi rifiutiamo questa narrazione secondo la quale per spendere i soldi del Recovery Plan sia consentito ignorare le regole vigenti. Siamo convinti che non sia questa la soluzione ai problemi che attanagliano il Paese da decenni. La soluzione è da ricercare nell’introduzione di correttivi e di percorsi virtuosi di rivisitazione di quei processi che generano lungaggini nelle procedure, anche in termini di organizzazione delle stazioni appaltanti che consenta loro di far fronte agli oneri procedurali. La sospensione delle attuali regole genererebbe una situazione di fragilità del nostro sistema, in primis in merito alla trasparenza, e rappresenterebbe l’ennesima occasione persa per migliorare ed attuare un impianto normativo di per sé funzionale”.