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Ape social, l'Inps esclude di fatto gli edili

Una circolare dell'Istituto penalizza i lavoratori dell'edilizia. Fillea Cgil: “Ministero del lavoro e Inps hanno affrontato la questione dell’anticipo pensionistico con incompetenza ed inettitudine”

lunedì 26 giugno 2017 - Redazione Build News

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“A truffa si aggiunge truffa: prima il Governo stabilisce dei requisiti per l’accesso all’Ape social di fatto irraggiungibili per gli edili, ora una circolare Inps ci mette il 'carico da undici' che nega a tutti gli edili l'Anticipo Pensionistico Agevolato”.

Questo il commento del segretario generale degli edili Cgil Alessandro Genovesi alla recente circolare Inps 99/2017 che prevede per il lavoratore soggetto a lavoro pesante e pericoloso l’obbligo di presentare una dichiarazione del datore di lavoro che certifichi il periodo di lavoro svolto, se il lavoratore ha avuto più rapporti va presentata dichiarazione per ciascun datore.

“Gli operai edili mediamente hanno tre rapporti di lavoro all’anno, che moltiplicato per sette anni significa 21 dichiarazioni da presentare”, spiega Genovesi; “considerando che con la crisi è sparito il 40% delle imprese edili, al povero muratore non rimarrà che rivolgersi a maghi e chiromanti per ottenere le dichiarazioni dalle aziende trapassate.”

“Lo dico senza mezzi termini: Ministero del lavoro e Inps hanno affrontato la questione dell’anticipo pensionistico con incompetenza ed inettitudine, agendo in modo indegno per un paese civile” prosegue Genovesi, che ricorda: “Più volte abbiamo segnalato che per gli operai edili le attestazioni sono facilmente reperibili nelle casse edili, le quali sommano tutti i rapporti di lavoro dell’operaio, e sono certificate, visto che servono per il rilascio del Durc.”

Inoltre “gli operai edili sono perfettamente identificabili nel sistema Inps perché in Italia quelle edili sono le uniche imprese che hanno l’obbligo di versare il 4,7% di contributi per la cassa integrazione. Dunque l’Inps ha già tutto quello che serve per conoscere la vita contributiva del lavoratore edile. Se i dirigenti del più grande sistema informatico del Paese non riescono ad estrarre i dati dal loro “cervellone” direi che stiamo messi molto male."

Il leader della Fillea chiede pertanto a Ministero ed Inps che "intervengano immediatamente per porre fine a questa ignobile ingiustizia, utilizzando i dati in loro possesso o richiedendo - e noi siamo a disposizione - al sistema della Casse Edili tutte le certificazioni necessarie."

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