Innalzamento dal 10 al 20% della quota dell'importo totale di un appalto pubblico da corrispondere come anticipazione del prezzo all'appaltatore.
Ciò al fine di compensare le imprese per l'introduzione, con l'ultima legge di Stabilità, dello split payment (scissione dei pagamenti), in modo da ridurre il negativo impatto del meccanismo in vigore dal 1° gennaio 2015 che prevede il pagamento dell'Iva da parte della pubblica amministrazione direttamente all'Erario e non più ai fornitori.
L'innalzamento al 20% dell'importo ai costruttori è previsto in un emendamento al decreto Milleproroghe (decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192) a firma dei relatori Maino Marchi (Pd) e Francesco Paolo Sisto (Fi). Il disegno di legge di conversione del Milleproroghe è atteso oggi al vaglio dell'Aula della Camera dopo l'esame nelle Commissioni riunite I Affari costituzionali e V Bilancio.
PLAUDE L'ANCE. Naturalmente, plaudono all'emendamento i costruttori rappresentati dall'Ance che a seguito dell'introduzione dello split payment si vedono ulteriormente togliere liquidità in un quadro che da anni è caratterizzato da una grave crisi di liquidità.
PROROGA ANCHE PER LE STAZIONI APPALTANTI CENTRALI. Gli emendamenti al decreto Milleproroghe toccano nuovamente la disciplina per la centralizzazione delle procedure di acquisizione di lavori, servizi e forniture, per tutti i comuni non capoluogo di provincia, attraverso forme di aggregazione. L'emendamento sposta dal 1° luglio al 1° settembre 2015 la decorrenza della norma, ma solo per le procedure non ancora avviate. La norma modifica il primo periodo del comma 1 dell’articolo 23-ter del decreto legge n. 90 del 2014, che ha fissato due diversi termini per l’applicazione della nuova disciplina a seconda che si tratti di acquisizioni di beni e servizi, per i quali la disciplina è entrata in vigore il 1° gennaio 2015, o di lavori ai quali la disciplina si applica a partire dal 1° luglio 2015.