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Appalti, arrivano le linee guida Anac compatibili con il PNRR

Approvate dall’autorità nazionale anticorruzione, le linee guida hanno lo scopo di fornire supporto alle pubbliche amministrazioni nei casi in cui ricorrono al modello in house, ovvero all’affidamento diretto

lunedì 13 settembre 2021 - Redazione Build News

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Aiutare le amministrazioni pubbliche a elaborare correttamente il documento richiesto per dimostrare la convenienza economica e sociale dell’affidamento diretto rispetto al ricorso al mercato. Questo il motivo principale per il quale l’Anac, l’autorità nazionale anticorruzione ha approvato le linee guida che riguardano nello specifico il ricorso agli affidamenti di appalti e concessioni in house, ovvero strutture interne o società controllate che ottengono il lavoro senza passare attraverso una vera e propria gara d’appalto.

L’affidamento in House

Ma la pubblicazione delle linee guida può essere anche letta come un richiamo, un porre l’attenzione verso un fenomeno che sta diventando sempre più diffuso e utilizzato. In pratica l’Autorità, basandosi anche sull’appoggio della giurisprudenza della Corte Ue, della Consulta e del Consiglio di Stato, ricorda come senza una motivazione adeguata l’affidamento di appalti e concessioni in house va considerato illegittimo.

E non è nemmeno un caso che le linee guida arrivino adesso che stanno per partire molti progetti legati al recovery plan. Chiaro dunque il messaggio al governo, che sta lavorando per la messa a punto della legge sulla concorrenza 2021, collegata proprio al PNRR. 

I numeri d’altronde parlano da sé: per esempio, in ambito locale, solo il 5% degli appalti si svolge con gara e il resto va in affidamento diretto. Stiamo parlando di ben 1.397 soggetti tra amministrazioni ed enti che hanno fatto domanda per il modello in house. Poche le domande respinte (15), cancellate o archiviate (187), buona parte sono state accolte (751) mentre altre sono ancora in fase istruttoria (444). 

La sentenza della corte di giustizia europea

L’Anac ricorda altresì che l’onere motivazionale aggravato (previsto dalla dell’articolo 192, comma 2, del codice degli appalti) è stato dichiarato legittimo anche dalla Corte di giustizia Ue e che è necessario svolgere un’indagine comparativa per dimostrare la convenienza economica e sociale dell’affidamento diretto.

Infine l’Autorità ritiene le linee guida compatibili con il decreto legge 77 sulle semplificazioni per il PNRR che fa riferimento proprio al modello in house per accorciare i tempi degli affidamenti. Per questo le stazioni appaltanti potranno considerare “in special modo i vantaggi derivanti dal risparmio di tempo e di risorse economiche rispetto al ricorso al mercato”, ai sensi dell’art. 192 del codice degli appalti.

Franco Metta

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