Il CdA di Cpl Concordia ha annunciato che ieri è stata formalizzata alla società, dalla Prefettura di Modena, la revoca del provvedimento di esclusione dalla white list.
“La riammissione al mercato – si legge in una nota - costituisce un elemento decisivo per il futuro della Cooperativa che, con il commissariamento, è stata interdetta alla partecipazione a gare pubbliche per oltre 6 mesi. La revoca - di fatto - consente a Cpl di continuare ad onorare gli impegni sottoscritti e di concorrere nuovamente alla partecipazione a gare d’appalto”.
“L'uscita dall’interdittiva – prosegue la nota - è il risultato di un profondo cambiamento realizzato in tempi brevi attraverso radicali interventi di discontinuità e rinnovamento. Oggi Cpl Concordia è in grado di riprendere con slancio e determinazione quel cammino di sviluppo interrotto a fine marzo 2015”.
TANGENTI PER LA METANIZZAZIONE DI ISCHIA. Ricordiamo che a seguito dell'inchiesta sulle tangenti per la metanizzazione di Ischia (LEGGI TUTTO), il Prefetto di Modena, Michele di Bari, il 24 aprile scorso aveva emesso nei confronti della cooperativa modenese un provvedimento di rigetto della richiesta di rinnovo di iscrizione alla "white list" della Prefettura, con valore di interdittiva antimafia. A seguito di questa decisione era stato annunciato l'avvio dell'iter per la cassa integrazione di un centinaio di lavoratori (su circa 1.800).
SEQUESTRO IMPIANTI FOTOVOLTAICI IN PUGLIA, NOTIFICA A CPL CONCORDIA. Il nome della cooperativa modenese è comparso anche nell'inchiesta che ha portato al sequestro preventivo di impianti e somme di denaro connessi all’attività dei campi fotovoltaici in Puglia (LEGGI TUTTO).
A seguito dell’avvenuta notifica a Cpl concordia da parte della Procura di Modena, la società ha precisato che “i fatti che vengono addebitati a CPL sono tutti antecedenti alla costituzione della nuova governance avvenuta il 29 aprile 2015 e non interessano alcun esponente del nuovo Consiglio di Amministrazione.
Il provvedimento in questione è del tutto distinto da quello per cui CPL è sottoposta ad interdittiva antimafia, in questi giorni al riesame delle Istituzioni preposte.
Fatto salvo il ruolo della magistratura, cui spetta dimostrare la sussistenza di condotte criminose dei singoli e nei confronti della quale, il CdA ribadisce il pieno rispetto e la massima fiducia, la cooperativa ritiene di aver operato nell’assoluto rispetto delle norme al tempo vigenti, che delineavano un quadro di estrema complessità, che richiese tra l’altro l’intervento della Corte Costituzionale”.
“Come riportato nei bilanci – prosegue la nota - le società cui sono intestati gli impianti hanno effettivamente svolto la costruzione e la gestione e quindi non sono società fittizie; ciascun impianto è autonomo da quello adiacente come richiede la normativa; la finalità economica dell’iniziativa era, una volta realizzati, di cedere gli impianti a terzi; la vendita sarebbe risultata più agevole se gli impianti fossero stati di dimensioni ridotte.
Pur essendo convinti che l’operato della cooperativa sia stato corretto e che sarà possibile dimostrarlo in sede di giudizio, il CdA ha deliberato in via cautelativa l’immediata sospensione delle 4 persone coinvolte nell’indagine”.