Stop all'obbligo, anche per i Comuni con meno di 10.000 abitanti, di ricorrere alle Centrali Uniche di Committenza per gli acquisti di beni, servizi e lavori fino alla soglia di 40.000 euro.
Il testo ufficiale della Legge di stabilità 2016, trasmessa al Senato, prevede la possibilità per i Comuni di procedere ad acquisti autonomi, anche in deroga a quanto stabilito all'articolo 33, comma 3-bis del Codice Appalti, per gli acquisti di importo sotto ai 40.000 euro. Per tali acquisti restano fermi gli obblighi di ricorso ai mercati elettronici o sistemi telematici o ai soggetti aggregatori (ai sensi del comma 3 dell'art. 9 del DL n. 66/2014), nonché il rispetto del benchmark delle convenzioni Consip.
La richiesta era stata avanzata dall'Anci che ora auspica la “conferma di questa positiva novità che interessa ben 6814 Comuni anche nell’approvazione definitiva della Legge di Stabilità”.
L'Associazione dei comuni italiani ricorda, però, che rimane “ancora irrisolto il problema del disallineamento temporale (circa due mesi) in assenza di una proroga al gennaio 2016 - o comunque alla data di entrata in vigore della Legge di Stabilità - del termine di entrata in vigore - attualmente fissato al 1° novembre 2015 - per l’obbligo di centralizzazione degli acquisti”. L’Anci è al lavoro “per risolvere questa 'sovrapposizione' nel corso dell’iter parlamentare”.
A CONSIP ANCHE LE MANUTENZIONI. Un'altra novità contenuta nel disegno di legge di Stabilità 2016 prevede che “gli strumenti di acquisto e di negoziazione messi a disposizione da Consip S.p.A. possono avere ad oggetto anche attività di manutenzione”. Ciò fermo restando quanto stabilito all'art. 12, commi da 2 a 10, della legge n. 111/2011, ai sensi della quale la gestione degli interventi manutentivi, a carattere ordinario e straordinario, sugli immobili di proprietà dello Stato, è attribuita all'Agenzia del demanio, sentito il Ministero delle infrastrutture e trasporti.