Coniugare l'esigenza di salvaguardare l'occupazione e proseguire la realizzazione delle opere pubbliche con quella di prevenire e combattere la 'mala amministrazione' e i tentativi di infiltrazione mafiosa nell'economia legale, con le prefetture nel ruolo di terminale territoriale delle politiche nazionali.
È questo l'obiettivo delle seconde Linee guida per l'applicazione delle misure straordinarie di gestione, sostegno e monitoraggio di imprese nell'ambito della prevenzione anticorruzione e antimafia, firmate dal ministro dell'Interno Angelino Alfano e dal presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) Raffaele Cantone.
Previste dall'articolo 32 del decreto legge 24 giugno 2014, n.90, le seconde Linee guida integrano le prime firmate il 15 luglio scorso – LEGGI TUTTO - insieme al protocollo d'intesa ministero dell'Interno-Anac per la trasparenza e legalità negli appalti pubblici, che hanno introdotto l'applicazione della risoluzione dei contratti da parte della stazione appaltante anche in presenza di episodi di corruzione e concussione, non più solo dopo l'accertamento di azioni estorsive.
Il nuovo atto di indirizzo fornisce ai prefetti delle province italiane indicazioni operative sull'applicazione delle misure di amministrazione straordinaria nei confronti di imprese che partecipano a gare per appalti pubblici coinvolte in vicende di corruzione oppure destinatarie di informazioni antimafia interdittive.