Lo scorso 17 novembre la Commissione europea ha adottato nuovi provvedimenti nei confronti di Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Germania, Ungheria, Italia, Lituania e Spagna in quanto le prescrizioni imposte ad alcuni prestatori di servizi in tali Stati membri sarebbero in contrasto con la direttiva sui servizi (direttiva 2006/123/CE), prevedendo ostacoli eccessivi e ingiustificati alla prestazione di servizi nel mercato interno.
Nel caso specifico dell’Italia la Commissione ha inviato al nostro Paese una lettera di messa in mora con riferimento all'obbligo di stabilimento per le società di attestazione come condizione necessaria per fornire servizi di certificazione nel quadro degli appalti pubblici.
Ricordiamo che la Legge europea 2015-2016, in vigore dallo scorso 23 luglio, al fine di superare la procedura di infrazione 2013/4212, ha eliminato l'obbligo per le Società Organismi di Attestazione (SOA) che accertano i requisiti degli appaltatori di lavori pubblici di avere la sede legale in Italia, mantenendo per esse solo l'obbligo di avere una sede operativa nel territorio della Repubblica (LEGGI TUTTO).
Per quanto riguarda gli altri Paesi attenzionati gli interventi della Commissione Ue riguardano le seguenti questioni:
- Austria: requisiti di residenza per gli architetti e gli ingegneri (un parere motivato complementare);
- Cipro: requisiti in materia di partecipazione azionaria per tutte le professioni ingegneristiche, compresi ingegneri civili e architetti (un deferimento alla Corte di giustizia dell'Unione europea);
- Danimarca: obbligo di autorizzazione o di certificazione per alcuni servizi di costruzione (una lettera di costituzione in mora);
- Germania: tariffe minime e massime per architetti e ingegneri (un deferimento alla Corte di giustizia dell'Unione europea);
- Lituania: restrizioni multidisciplinari per alcuni prestatori di servizi di costruzione (una lettera di costituzione in mora);
- Belgio: restrizioni multidisciplinari per i contabili (un parere motivato);
- Ungheria: diritti di esclusiva per la prestazione di un servizio concessi ad un unico operatore (un deferimento alla Corte di giustizia dell'Unione europea);
- Spagna: tariffe minime obbligatorie e restrizioni multidisciplinari per la professione giuridica dei "Procuradores", una professione giuridica esercitata in Spagna, responsabile della rappresentanza processuale delle parti nella maggior parte dei procedimenti dinanzi ai giudici (un parere motivato).
Gli Stati membri hanno ora due mesi di tempo per comunicare alla Commissione i provvedimenti adottati al fine di porre rimedio a tale situazione. "I servizi – ha dichiarato El?bieta Bie?kowska, Commissaria responsabile per il Mercato interno, l'industria, l'imprenditoria e le PMI - rappresentano oltre due terzi dell'attività economica e dell'occupazione nel mercato unico dell'UE. Adoperandoci affinché i prestatori di servizi possano operare in modo più semplice in tutta l'UE, creiamo nuove opportunità di lavoro e offriamo ai consumatori una scelta più ampia e prezzi più bassi. Insieme agli Stati membri – ha concluso Bie?kowska - dobbiamo eliminare i numerosi ostacoli ingiustificati che continuano ad impedire ai professionisti e alle imprese di prestare i loro servizi in diversi Stati membri. Per questo motivo considero l'applicazione della normativa già adottata a livello dell'UE una priorità fondamentale della nostra strategia per il mercato unico."