Dopo un lungo iter vede finalmente la luce il decreto che segna l’inizio dell’e-procurement per gli appalti pubblici. È stato infatti inviato alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione il decreto del ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, di concerto con il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, e con il ministro dell’Economia e delle finanze, Daniele Franco, riguardante le modalità di digitalizzazione delle procedure dei contratti pubblici.
Il decreto, composto di in 29 articoli, costituisce lo strumento attuativo per la definizione dei requisiti funzionali e tecnologici dei sistemi telematici del procurement pubblico e definisce le modalità di digitalizzazione delle procedure di affidamento, anche attraverso l’interconnessione per l’interoperabilità dei dati delle pubbliche amministrazioni.
Individua i principi generali per la digitalizzazione dei processi di approvvigionamento delle pubbliche amministrazioni, in particolare delle fasi di acquisto e negoziazione, e indica le caratteristiche tecniche generali dei sistemi che ne costituiscono il supporto telematico. Le regole tecniche, comprensive della descrizione dei flussi, degli schemi dei dati e degli standard europei di interoperabilità tra i sistemi telematici, saranno dettate dall’Agenzia per l’Italia digitale con apposite linee guida.
Obiettivo del provvedimento è uniformare le procedure telematiche alle migliori pratiche, nazionali ed europee. Gli appalti elettronici contribuiscono a migliorare l’efficienza amministrativa complessiva diminuendo i costi di gestione delle procedure di gara: riducono la durata del ciclo dell’appalto e gli oneri amministrativi a carico delle imprese, facilitano e rendono più efficaci i controlli. Non è l’unico vantaggio: la modalità digitale stimola anche la concorrenza, favorendo la partecipazione e l’informazione delle piccole e medie imprese.
Il regolamento arriva in Gazzetta Ufficiale dopo che sono stati acquisiti i concerti del ministro per le Infrastrutture e della Mobilità sostenibili e del ministro dell’Economia e delle finanze, nonché il parere favorevole del ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, del Garante per la privacy e dell’AgID.
Franco Metta