La Commissione europea ha deciso ieri di inviare lettere di costituzione in mora all'Italia e alla Spagna affinché garantiscano la corretta esecuzione delle norme dell'UE in materia di appalti pubblici e contratti di concessione.
L'Italia e la Spagna hanno prorogato la durata delle concessioni autostradali senza aver prima indetto procedure di gara. Secondo il diritto dell'UE, la proroga di un contratto di concessione equivale a una nuova concessione, che può essere aggiudicata solo mediante gara d'appalto.
Il caso italiano è già stato oggetto di una sentenza emessa nel settembre 2019 (causa C-526/17), nella quale la Corte di giustizia dell'UE ha stabilito che, prorogando la durata della concessione autostradale alla Società Autostrada Tirrenica p. A. senza prima indire una procedura di gara, l'Italia ha violato la direttiva 2004/18/CE sugli appalti pubblici. A 2 anni dalla constatazione della Corte, pare che l'Italia non abbia ancora adottato le misure per garantire la tempestiva esecuzione della sentenza.
Analogamente, la Spagna ha prorogato la durata della concessione dell'autostrada AP-9 senza prima indire una procedura di gara. La Commissione ritiene pertanto che anche la Spagna sia venuta meno agli obblighi che le incombono in virtù delle norme dell'UE in materia di appalti pubblici, in particolare della direttiva 93/37/CEE.
L'Italia e la Spagna dispongono ora di 2 mesi per rispondere ai rilievi espressi dalla Commissione, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di inviare un parere motivato alla Spagna e di deferire l'Italia alla Corte di giustizia dell'UE.