Con 22 sì e 7 astensioni, il Consiglio della provincia autonoma di Bolzano ha varato venerdì scorso la nuova legge provinciale n. 57/15, recante “Disposizioni sugli appalti pubblici”.
"Una delle leggi più importanti della legislatura" ha detto il presidente della Provincia Arno Kompatscher. "La Giunta provinciale si è posta tra gli obiettivi quello di migliorare le condizioni quadro per l'economia, per farla crescere e per favorire la creazione di nuovi posti di lavoro. Una delle misure centrali è la nuova legge sugli appalti pubblici", sottolinea Kompatscher.
Vengono recepite le nuove direttive UE del 2014 e introdotte inoltre una serie di semplificazioni organizzative e burocratiche, "allo scopo di rendere più flessibili le procedure di aggiudicazione e dare maggiore certezza del diritto", aggiunge il presidente della Provincia.
LA DISCUSSIONE GENERALE. Nel corso della discussione generale Kompatscher ha spiegato che la Provincia non ha competenza in termini di appalti, dovendo sottostare non solo e non tanto alla legislazione italiana quanto alla relativa direttiva europea. La legge recepisce tale direttiva (24/2014), con particolare attenzione alle piccole e medie imprese e alla sussidiarietà. Confronti con Roma hanno chiarito che la Provincia può procedere in questo senso, a patto che rispetti la legge delega, che di fatto recepisce la normativa europea.
È stato inoltre possibile inserire il bilinguismo e la possibilità di presentare la domanda nella propria lingua madre, nonché il nuovo limite di 2 milioni di euro per procedere all’affidamento di lavori con procedure negoziate senza la previa pubblicazione di un bando; in questo modo, se è garantita la qualità dell’offerta, si può procedere in base al criterio del miglior prezzo. In caso di fornitura di servizi, anche nel settore sociale, quindi, c’è un certo margine di manovra relativamente all’esigenza di indire una gara. Per garantire continuità è possibile anche l’assegnazione diretta.
NORMATIVA PIÙ CHIARA E UNITARIA. Con la nuova legge l'Alto Adige si potrà dotare di una normativa più chiara e unitaria in tema di appalti pubblici e sarà la prima regione italiana, e una delle prime a livello europeo, a varare una legge in materia assumendo una funzione di governance su tutte le stazioni appaltanti presenti sul territorio. La Provincia potrà ora esercitare in pieno le proprie prerogative autonomistiche, "perché assieme ai parlamentari a Roma e agli esperti dell'Agenzia provinciale siamo riusciti a consolidare le nostre competenze in materia tramite la legge delega dello Stato", ricorda Kompatscher.
Altri aspetti centrali della nuova legge, elaborata anche con il coinvolgimento delle parti sociali e dei gruppi di interesse, riguardano un aumento della trasparenza e delle semplificazioni, un migliore accesso agli appalti pubblici per le piccole e medie imprese, la suddivisione in lotti qualitativi, un sostegno alla filiera corta del tessuto economico regionale.
APPROVATI EMENDAMENTI. Il Consiglio ha approvato alcuni emendamenti al testo del disegno di legge.
SUDDIVISIONE DI APPALTI IN LOTTI QUALITATIVI. In particolare, per quanto riguarda l'articolo sulla suddivisione di appalti in lotti (articolo 28), Paul Köllensperger (5 Stelle) l’ha ritenuto il più importante della legge, a tutela delle piccole imprese, e ha proposto un emendamento sostitutivo al fine di precisare la parola “lotti” e privilegiando quelli “qualitativi”, sulla base di un sistema di qualificazione, in modo che tale classificazione torni utile alle PMI. L’emendamento è stato sostenuto in pieno da Dieter Steger (SVP), che lo ha ritenuto molto importante. Anche il pres. Arno Kompatscher ha accolto la proposta, e l’emendamento sostitutivo (e con esso l’articolo) è stato approvato con 25 sì e 1 astensione.