Si è svolta il 24 maggio scorso l'audizione del Direttore della Direzione Centrale per la contabilità nazionale dell'Istat, Giovanni Savio, dinanzi alla Commissione Bilancio della Camera nell'ambito dell'Indagine conoscitiva sugli effetti macroeconomici e di finanza pubblica derivanti dagli incentivi fiscali in materia edilizia.
Oltre ai profili contabili del Superbonus 110% e del Bonus facciate, nel documento presentato dal Dott. Savio c'è anche un focus sulla crescita del settore delle costruzioni, che si chiude con una breve analisi della dinamica dell’indice dei prezzi al consumo (NIC) degli “Apparecchi per riscaldamento e condizionatori d’aria”, voce di spesa il cui andamento può essere stato influenzato, almeno in parte, dall’introduzione delle agevolazioni. “Nel biennio 2021-2022”, rileva l'Istat, “i prezzi al consumo di questo aggregato di prodotti hanno mostrato una dinamica del tasso di crescita su base annua in accelerazione, sebbene con un profilo caratterizzato da sensibili oscillazioni. Nel dettaglio, il tasso tendenziale di crescita dei prezzi è salito dal -2,3% di febbraio 2021 al +11,7% registrato a ottobre dello stesso anno; a partire dal mese successivo, si è osservata, invece, una fase di decelerazione, che ha portato il tendenziale al 3,1% di marzo 2022. Una nuova fase di accelerazione si è protratta poi fino al resto dell’anno, spingendo la dinamica dei prezzi al picco del 15,2% di dicembre 2022. Nei primi mesi del 2023 sembra manifestarsi, infine, una nuova attenuazione della crescita. Considerando la dinamica dei prezzi a livello di ripartizione, gli andamenti degli indici appaiono piuttosto differenziati. Il profilo tendenziale dei prezzi misurato nelle regioni dell’Italia settentrionale è risultato in linea con quello nazionale. Nelle regioni del Centro, invece, la crescita tendenziale dei prezzi degli apparecchi per riscaldamento e condizionatori d’aria si è mantenuta per tutto il 2021, e poi ancora a partire dalla seconda metà del 2022, al di sopra di quella registrata sull’intero territorio italiano. Nelle regioni del Mezzogiorno, infine, la crescita tendenziale dei prezzi dei prodotti in esame è rimasta, in generale, su valori relativamente più moderati”.
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