Velocizzare le gare pubbliche, sburocratizzarle e tutelarne al tempo stesso la regolarità fiscale, rendere più facili le attività di consulenza per professionisti e associazioni, ma anche favorire il riconoscimento delle qualifiche professionali e dei tirocini effettuati e conseguiti al di fuori del territorio nazionale: questi alcuni degli obiettivi del ddl di Legge europea 2019-2020, approvato ieri con modifiche dall'Assemblea del Senato, e che torna all'esame della Camera.
Con la Legge europea 2019-2020 si vanno ad eliminare 12 delle 82 procedure di infrazione attualmente a carico dell'Italia.
L'articolo 10 del provvedimento apporta una serie di modificazioni al Codice dei contratti pubblici (decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50). Con l'inserimento del principio di non discriminazione tra gli operatori economici per l'affidamento dei servizi di architettura e ingegneria, sono ammessi a partecipare alle gare anche nuovi soggetti professionali attualmente esclusi, come fondazioni, Onlus e altre realtà.
Inoltre, con un emendamento viene sanato un vulnus che si era creato nei confronti delle imprese che partecipano alle gare d'appalto, per le quali era stata introdotta una causa di esclusione fortemente penalizzante nel caso in cui vi fosse un atto di accertamento non ancora definitivo. È alzata la soglia delle violazioni fiscali non definitivamente accertate da 5.000 a 35.000 euro.
All'articolo 31, comma 8, del Codice dei contratti pubblici, dopo il secondo periodo è inserito il seguente: « Il progettista può affidare a terzi attività di consulenza specialistica inerenti ai settori energetico, ambientale, acustico e ad altri settori non attinenti alle discipline dell'ingegneria e dell'architettura per i quali siano richieste apposite certificazioni o competenze, rimanendo ferma la responsabilità del progettista anche ai fini di tali attività ».