Il Comitato Nazionale dei Delegati di Inarcassa ha approvato, nella riunione dell’11-12 maggio 2020, il Bilancio consuntivo per l'esercizio 2019. Un avanzo economico di 805,9 milioni di euro e un patrimonio netto di oltre 11,4 miliardi di euro, grazie anche al contributo della gestione patrimoniale che ha fatto registrare un rendimento lordo contabile pari al 4,86%, sono i risultati che questo Bilancio consegna agli stakeholder. Garanzie reali per il futuro previdenziale, non solo dei giovani che si affacciano alla libera professione di architetto e ingegnere, ma anche di tutti coloro che si sono lasciati alle spalle la prima metà della propria vita lavorativa.
Il 2019 chiude con una platea - sostanzialmente stabile rispetto al 2018 - di 168.501 associati, cui la Cassa garantisce assistenza, tutela sociale e sostegno alla professione, e 36.269 pensionati. Il gettito contributivo nell’anno è stato pari a 1.138 milioni di euro, mentre le prestazioni istituzionali hanno raggiunto i 734 milioni di euro. Il saldo della gestione previdenziale è risultato in aumento nel 2019 dopo due anni consecutivi di variazioni negative. Un’inversione di tendenza legata fondamentalmente alla dinamica molto positiva dei redditi e dei fatturati della categoria.
I redditi ed i volumi d’affari professionali degli iscritti alla Cassa registrano, infatti, una crescita nel 2018 pari, rispettivamente, a +6,4% e +6,3%, in confronto al 2017. Sono dati ancora al di sotto dei livelli antecedenti la crisi immobiliare del 2007, che indicano un reddito medio di € 27.475 annui (€ 34.115 per gli ingegneri e € 21.398 per gli architetti). Tuttavia, il recupero intervenuto a partire dal 2015 (+14,2%) è di assoluto rilievo; segnala una chiara inversione di tendenza. La dinamica è largamente superiore a quella del Pil del Paese nello stesso periodo (+8,5%) e tutti gli indicatori puntano ad un dato positivo anche nell’anno appena concluso.
Consegno alla prossima gestione – dichiara il Presidente Giuseppe Santoro - un risultato di bilancio mai raggiunto prima, nella consapevolezza che i sacrifici fatti sino ad oggi possono essere messi a rischio dai gravissimi effetti della pandemia di questi ultimi mesi. Alle generazioni future - prosegue Santoro - spetterà l’onore e l’onere di proseguire su un percorso di rigore, trasparenza ed unità che ha contraddistinto questa gestione. Guardiamo con estrema attenzione e fiducia - conclude il presidente - alle scelte che il Governo adotterà per traghettare il Paese in una ripresa rapida e concreta, capace di riportare l’Italia ai livelli raggiunti, seppur con fatica, nel 2019.