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Assites: bene la conferma, ma non c’è solo il Superbonus

L’Associazione ricorda anche l’importanza degli “ordinari” bonus del 50%: le schermature solari sono la terza tipologia di prodotto più richiesta dai contribuenti

martedì 19 ottobre 2021 - Redazione Build News

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“La conferma del Superbonus 110%, prevista dalla nota di aggiornamento al documento di Economia e Finanza 2021 (Nadef), costituisce sicuramente una notizia importante. Ma è bene che non ‘fagociti’, anche nell’immaginario collettivo, gli ‘ordinari’ bonus del 50% che si applicano ad esempio al settore delle schermature solari, ove esse non siano trainate dagli altri interventi che consentono l’accesso al 110%. Tale Superbonus infatti è un incentivo sicuramente efficace ma non garantisce sempre l’accesso a tutta la filiera”. Così in una nota Assites, l’Associazione Tende, Schermature Solari e Chiusure Tecniche, federata FINCO.

Importanti sono anche le altre agevolazioni fiscali che hanno contribuito alla vicenda economica complessiva – prosegue l’Associazione. Non è un caso che nei pochi anni successivi all’ammissione delle schermature solari al beneficio (2015), esse siano divenute la terza tipologia più ‘gettonata’ dai contribuenti (16,3%) ad un costo irrisorio per l’Erario, stante l’influenza del solo 3,5% sul totale della spesa. Non solo, esse potranno costituire una grande opportunità di sviluppo per i prossimi anni, in un Paese dove ormai si consuma  più energia pregiata per difendersi dal caldo che dal freddo.

“In questo senso sono positivamente da valutare gli orientamenti del MiTE in sede di prossima Finanziaria, volti a confermare fino a tutto il 2022 (forse si poteva “osare” di più, ma piuttosto che nulla...) le altre tipologie di bonus nonché lo sconto in fattura e la cessione del credito.”

“Infine – conclude Assites – il sistema industriale deve poter programmare la domanda e il relativo impiego di risorse umane, falcidiate dal Covid e sistemi di assistenza che non inducono alla ricerca di un impiego, ma anche i contribuenti, per i quali tali incentivi andrebbero stabilizzati, permettendo peraltro alle aziende di gestire le forniture in maniera sostenibile ed evitando speculazioni sui costi delle materie prime con inevitabili ripercussioni sul cliente finale.”

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