La prima versione della Legge di Bilancio innalza, all’articolo 23, dall'8 all'11% la ritenuta sui bonifici (effettuati dal cliente all'impresa) inerenti lavori di ristrutturazione edilizia che beneficiano o del Superbonus o di un'altra agevolazione edilizia.
Si tratta dell'importo trattenuto o dalla Banca o da Poste per il 'costo' del bonifico parlante obbligatorio in questo tipo di pagamenti.
Il commento di Assites
“Rimaniamo stupiti”, esordisce Fabio Gasparini, Presidente Assites, l’Associazione Italiana Tende, Schermature solari e Chiusure Tecniche Oscuranti. “Come Assites avevamo responsabilmente compreso, sia pure a malincuore, la rimodulazione e le limitazioni al ribasso dei bonus fiscali per le costruzioni, dichiarandolo per bocca della Presidente Carla Tomasi di Finco – Federazione di cui siamo parte – anche in sede di riunione presso la Presidenza del Consiglio in Sala Verde di Palazzo Chigi qualche giorno fa.
Ma qui siamo di fronte a un accanimento neanche più giustificato dall’esigenza di evitare l’evasione dacché, da quattro anni a questa parte, vi è la fatturazione elettronica.
Si tratta in sostanza di un drenaggio di liquidità da parte dell’Erario al quale le imprese dovranno anticipare di fatto l’intero loro margine di guadagno o anche più.
Quanto si pensa si possa considerare un margine di guadagno realistico per le imprese del settore? Spesso non si arriva neanche all’11% richiesto, che quindi dovrebbe essere anticipato subito allo Stato.
Non solo – aggiunge Gasparini – ma si favoriscono talune aziende straniere non aventi organizzazione stabile e soggettività giuridica in Italia che fruiscono delle agevolazioni senza dover sottostare alla ritenuta in questione.
Come noto il disegno di legge sulla manovra di bilancio va approvato entro fine anno. Ci sono dunque i margini per intervenire su questa ingiusta ed anche controproducente misura, annullandola o tutt’al più riportandolo al 4% com’era in precedenza, se proprio occorre reperire liquidità per l’Erario”, conclude Gasparini.