Come riuscire a misurare in termini concreti la scelta di un percorso imprenditoriale etico? Quanto realmente tutto questo può essere strumentale al successo di un’impresa? E in che misura questi comportamenti vengono compresi dal mercato e dal consumatore?
A queste e altre domande ha dato risposta Michele Tesoro Tess, managing director Reputation Institute Italy and Middle East, che ha spiegato perché la reputazione è importante per le imprese, con una fotografia di come si stanno muovendo le grandi aziende nel mondo, del ruolo che giocano la sostenibilità e l’eticità tra i driver reputazionali nello scenario industriale e di che cosa occorre fare per superare le difficoltà ad esportare. Suggerimenti utili per far comprendere quanto un’elevata brand reputation possa agire da volano per la buona riuscita dell’azienda.Moderati dal CSR expert Andrea Di Turi, quattro imprenditori di settori differenti, hanno offerto la loro esperienza declinando l’ambito etico che li vede maggiormente coinvolti.
Nicoletta Azzi, AD e socio di Panguaneta, ha spiegato i suoi principi legati all’etica nella sostenibilità ambientale. Grande fautrice del legno come materia prima di qualità, da sempre porta avanti un processo di sensibilizzazione ambientale mirato a coinvolgere tutto il sistema, dai fornitori alle associazioni ai commerciali ai clienti, tramite una filiera virtuosa che dia tracciabilità e sicurezza per il consumatore. E opera per far emergere il valore intrinseco del semilavorato, in seguito trasformato in un prodotto di vendita che sia sostenibile, ma anche tecnologico.Daniela Fantini, AD F.lli Fantini, ha raccontato la sua esperienza di etica nel sociale, originata per dare un futuro migliore agli abitanti di Masango nel Burundi, consentendo ai bambini, fino ad ora i principali addetti all’approvvigionamento dell’acqua, di frequentare la scuola e avere un’istruzione. Ad oggi 27 Km di acquedotto, 100 fontane completate e 30 in fase di ultimazione a una distanza massima di dieci minuti a piedi dalle case, danno acqua pulita a un’utenza di circa 25.000 persone. Un progetto in continuum, grazie all’entusiasmo e alla partecipazione di tanti.
Enrica Foppa Pedretti, direttore amministrativo e finanziario del gruppo Foppapedretti, ha illustrato la sua azione di etica nel welfare aziendale, con l’avviamento di programmi rivolti a favorire la conciliazione famiglia-lavoro, l’educazione di un nuovo modo di alimentarsi e l’incentivazione all’attività fisica per il benessere della persona, delle famiglie dei dipendenti e dell’impresa stessa. Iniziative nelle quali ritiene necessario avere spirito di osservazione, desiderio e capacità di portarle avanti, attivabili con finanziamenti che arrivano dagli ambiti provinciali e regionali.
Paolo Bassetti, AD e socio fondatore di Saponificio Gianasso, marchio “I Provenziali”, ha evidenziato i risultati ottenuti come ritorno di notorietà e di numeri rispetto alla scelta rigorosa di etica nel prodotto. Una politica di sviluppo aziendale plasmata in ogni fase da questa scelta, dalla selezione delle materie prime di qualità garantita e certificata, ai processi produttivi alla realizzazione del packaging e dell’imballo, con carte certificate FSC e flaconi ottenuti con plastiche riciclate post-industriali o post-consumer.
Sono sicuro che questo incontro potrà dare riscontri e stimoli positivi ai presenti, ha sottolineato in conclusione dei lavori Mauro Guzzini, presidente di Assobagno, perché la reputazione e l’affermazione delle nostre aziende è strettamente legata al nostro modo di agire e ai valori costruiti nel tempo da tutelare giorno dopo giorno.