In occasione della Giornata dedicata al Risparmio Energetico (18 Febbraio 2019), l’Osservatorio di ProntoPro (www.prontopro.it) ha analizzato i dati relativi ai certificatori energetici riportando un calo del 15% sul prezzo dell’Attestato di Prestazione Energetica 2018. Lo studio ha approfondito il tema riportando i costi dei servizi più richiesti sul web dedicati a migliorare l’efficientamento energetico casalingo e allo stesso tempo ridurre la spesa in bolletta.
L’attestato di Prestazione Energetica, ha durata decennale e viene redatto da un tecnico abilitato alla progettazione di edifici e impianti come l'architetto, l'ingegnere o il geometra. Esso certifica l’efficienza energetica dell’immobile in caso di affitto o vendita conducendo, tra gli altri, un’analisi di murature, infissi e sistema di riscaldamento. Si tratta di un trend in continua crescita: su ProntoPro i certificatori energetici sono oltre 20.000.
L’Osservatorio di ProntoPro evidenzia che la spesa media nazionale per l’APE 2018 è stata pari a 135 euro, ovvero il 15% in meno rispetto al 2017. Da un’analisi condotta per capoluogo di regione, risultano superiori alla media solo Trento (175 euro), Genova (160 euro) e Aosta (140 euro). Tra le altre città la più cara è Milano (135 euro), mentre, la più economica è Napoli (95 euro), seguita da Bari (100 euro), Roma e Ancora (entrambe intorno ai 110 euro).
Ma come ottimizzare i costi? Il servizio più richiesto volto all’efficientamento energetico è la sostituzione degli infissi. Considerando un appartamento con 4-6 finestre, il costo medio è di 2.600 euro che può aumentare di molto a seconda delle dimensioni e del materiale delle finestre. Questo intervento previene infiltrazioni e spifferi e stimola l’isolamento termico per una riduzione del 20% delle spese su climatizzazione e riscaldamento. Nel 2018 il numero di richieste del servizio in tutta Italia è più che raddoppiato rispetto al 2017, non solo nelle metropoli - Milano e Roma triplicano le richieste - ma anche in altri capoluoghi di regione, quali Bologna, Firenze e Bari (dove si registra il +150%).
Al secondo posto, la sostituzione della vecchia caldaia, inquinante e dispendiosa, che richiede un contributo medio di circa 1.600 euro (variabile a seconda dell’impianto scelto), ma permette di risparmiare fino al 30%. I preventivi più alti si registrano a Venezia (2.000 euro), Bologna (1.800 euro) e Torino (1.700 euro).