A quasi due mesi dalla sua costituzione, il Dipartimento per l’Internazionalizzazione - creato da Fondazione Inarcassa e nato per valorizzare il ruolo degli ingegneri e degli architetti nello scenario internazionale - presenta i risultati della sua prima ricerca che ha visto partecipare oltre 14 mila liberi professionisti italiani.
Il sondaggio è stato elaborato con l’obiettivo di determinare l’effettiva propensione della categoria a lavorare all’estero, e comprendere altresì quanti tra architetti e ingegneri abbiano realmente già avuto commesse estere. Il questionario ha cercato di comprendere quali criticità possano ostacolare l’avvio di un’esperienza internazionale al fine di individuare gli strumenti necessari ad agevolare un concreto processo verso i mercati esteri degli studi italiani.
L’importante adesione all’iniziativa mostra chiaramente come la categoria sia pronta per raccogliere la sfida e confrontarsi con il mercato globale.
IL 36% HA GIÀ AVUTO UN’ESPERIENZA LAVORATIVA ALL’ESTERO. Analizzando i risultati, il 23% del campione ha già avuto esperienze estere con committenza straniera, 13% ha svolto la propria attività accompagnando operatori italiani all’estero mentre il 64% è privo di qualsiasi esperienza in merito.
IL 59% È DISPONIBILE A INVESTIRE PER FARE ACQUISIRE CONOSCENZE OLTRE CONFINE. L’interesse a crearsi occasioni di lavoro oltre confine è rilevabile anche dalla disponibilità della maggioranza dei partecipanti (il 59%) a investire proprie risorse in viaggi e missioni per acquisire conoscenze ed esperienze internazionali.
Come prevedibile, il tema è più sentito dalle giovani generazioni. Infatti, il 40% del campione ha meno di quarant’anni. Buona, inoltre, risulta la conoscenza delle lingue straniere, parlate dal 70% degli intervistati, mentre l’organico degli studi - per la stragrande maggioranza del campione - si colloca nella fascia da uno a tre addetti e solo il 3% può contane più di 10 addetti. Questa è la criticità maggiore che limita la competitività delle nostre strutture professionali rendendo necessaria la creazione di strumenti aggregativi.
AREE GEOGRAFICHE. Alla domanda “in quali aree geografiche ti interesserebbe operare”, le preferenze si sono concentrate sull’Unione Europea e il Nord America. Meno gettonate Nord Africa, Centro Sud America, Medio Oriente e Sud Est Asiatico.
Grande soddisfazione nel constatare - commenta Andrea Tomasi, Presidente Fondazione Inarcassa – l’interesse mostrato dalla categoria a dimostrazione che questa è una delle strade da percorrere per sostenere la libera professione ed ampliare le opportunità di lavoro per i colleghi iscritti.