È stato approvato ieri dall'Aula della Camera e passa ora al Senato il disegno di legge che introduce nell'ordinamento giuridico italiano una disciplina specifica per l'attività di ristorazione in abitazione privata.
L'attività di home restaurant – spiega il dossier della Camera - è definita nel provvedimento come "l'attività finalizzata alla condivisione di eventi enogastronomici esercitata da persone fisiche all'interno delle unità immobiliari ad uso abitativo di residenza o domicilio, proprie o di un soggetto terzo, per il tramite di piattaforme digitali che mettono in contatto gli utenti, anche a titolo gratuito e dove i pasti sono preparati all'interno delle strutture medesime".
Accanto alla definizione di home restaurant, sono inoltre recate le definizioni di "soggetto gestore", "utente operatore cuoco" e "utente fruitore".
PIATTAFORMA DIGITALE. Sono individuate, inoltre, le prescrizioni in capo al soggetto gestore della piattaforma digitale di home restaurant. In particolare, il soggetto gestore deve garantire che le informazioni relative alle attività degli utenti, iscritti alle piattaforme medesime, siano tracciate e conservate, nel rispetto delle vigenti norme sulla privacy ed è inoltre tenuto a mettere le informazioni relative alle attività degli utenti, iscritti alle piattaforme medesime, nella disponibilità degli enti di controllo competente.
Le transazioni di denaro sono operate mediante le piattaforme digitali, che prevedono modalità di registrazione univoche dell'identità, e avvengono esclusivamente attraverso sistemi di pagamento elettronico. La partecipazione dell'utente fruitore all'evento enogastronomico richiede in ogni caso l'assenso da parte dell'utente operatore cuoco.
Sono escluse dall'applicazione della nuova disciplina le attività svolte in ambito privato o comunque da persone unite da vincoli di parentela o di amicizia, che sono definite libere e non soggette a procedura amministrativa.
L'attività di home restaurant è considerata saltuaria e come tale non può superare il limite massimo di 500 coperti per anno solare, né generare proventi superiori a 5.000 euro annui.
I REQUISITI RICHIESTI. Per lo svolgimento dell'attività di home restaurant sono richiesti specifici requisiti, come l'utilizzo della propria organizzazione familiare e di parte di un'unità immobiliare ad uso abitativo, dotata dei requisiti prescritti all'articolo 5 del progetto di legge, nonché il possesso, da parte degli utenti operatori cuochi, dei requisiti di onorabilità di cui al D. Lgs. 59/2010, art. 71, commi 1 e 2.
È inoltre richiesto il rispetto delle procedure previste dall'attestato dell'analisi dei rischi e controllo di punti critici (HACCP), ai sensi del regolamento (CE) n. 852/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, sull'igiene dei prodotti alimentari.
REQUISITI DEGLI IMMOBILI AD USO ABITATIVO DESTINATI ALL'ATTIVITÀ DI HOME RESTAURANT. Sono inoltre definiti i requisiti degli immobili ad uso abitativo destinati all'attività di home restaurant. In particolare, si prevede che tali immobili devono possedere le caratteristiche di abitabilità e di igiene previste dalla normativa vigente e che l'attività esercitata non comporta la modifica della destinazione d'uso dell'immobile.
L'attività di home restaurant non può essere esercitata nelle unità immobiliari ad uso abitativo in cui sono esercitate attività turistico-ricettive in forma non imprenditoriale o attività di locazione per periodi di durata inferiore a trenta giorni.
COMUNICAZIONE AL COMUNE. Il testo originario richiedeva la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) per l'esercizio dell'attività, ma in aula è stato votato un emendamento che consente una semplice Comunicazione al Comune, senza iscrizioni al Rec. Le norme attuative saranno emanate dal ministero dello Sviluppo economico entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge.
BUONE PRATICHE DI LAVORAZIONE E DI IGIENE. Un decreto del Ministero della salute stabilirà le buone pratiche di lavorazione e di igiene e le misure per la lotta all'alcolismo.
SPAZIANI TESTA (CONFEDILIZIA): DALLA CAMERA ARRIVA IL DE PROFUNDIS PER L’HOME RESTAURANT. “La Camera dei deputati ha varato una normativa che, anziché 'Disciplina dell'attività di ristorazione in abitazione privata', dovrebbe essere più propriamente intitolata 'Ostacoli all'attività di ristorazione in abitazione privata'”, commenta il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa.
“Nel testo, infatti, - prosegue il presidente di Confedilizia - si leggono esclusivamente limitazioni, divieti, vincoli, restrizioni rispetto ad un modo con il quale alcuni italiani tentano di darsi da fare per migliorare la propria condizione, nello stesso tempo contribuendo a muovere un’economia asfittica come la nostra.
Ancora una volta, la furia regolatoria del legislatore italiano si avventa sulla libera iniziativa privata, pretendendo di determinarne ogni singolo aspetto ma finendo per affossarla o condannarla al sommerso. Non ci resta che sperare nel Senato.”