L'Istat ha pubblicato i dati statistici sulle attività estrattive da cave e miniere negli anni 2013-2015.
Nel 2014 in Italia sono presenti 5.353 siti estrattivi attivi e non attivi (5.210 cave e 143 miniere), il 6,8% in meno rispetto all’anno precedente. I comuni interessati dalla presenza di almeno un sito estrattivo sono 2.105 (il 26,3% del totale).
I siti attivi produttivi nell’anno ammontano a 2.737 (2.652 cave e 85 miniere) dai quali si estraggono complessivamente circa 185,8 milioni di tonnellate di minerali (-4,8% rispetto al 2013).
Le estrazioni da cave (circa 172,9 milioni di tonnellate) rispetto al 2013, diminuiscono del 3,8% mentre quelle da miniere (12,8 milioni di tonnellate) del 16,4%.
Nel 2014, tra i minerali estratti dalle cave, l’aggregato “calcare, travertino, gesso e arenaria” è il più rilevante (quasi 82 milioni di tonnellate, pari al 47,3% del totale nazionale).
Per quanto riguarda le miniere, nel 2014 il minerale più estratto si conferma l’aggregato “marna da cemento” con circa 6 milioni di tonnellate (46,3% del totale nazionale).
AREE GEOGRAFICHE. Quasi la metà dei minerali estratti da cave proviene dal Nord del Paese (circa 82 milioni di tonnellate). Tra le regioni, la Lombardia si conferma al primo posto con oltre 32 milioni di tonnellate estratte (+3,4% rispetto al 2013), seguita dalla Puglia con poco più di 18 milioni di tonnellate. Per i minerali estratti da miniere, le regioni che presentano le maggiori quantità sono Toscana (2,8 milioni di tonnellate), Lombardia (1,7), Umbria e Sardegna (1,6).
PRESSIONI SULL’AMBIENTE NATURALE. L’indicatore di densità dei siti estrattivi attivi (DSE), dato dal rapporto fra il numero di siti estrattivi attivi per comune e le rispettive superfici, fornisce indicazioni in merito alle pressioni sull’ambiente naturale collegate alla presenza di tali siti sul territorio. Questo indicatore evidenzia che dei 1.839 comuni interessati da siti estrattivi attivi, solo poco più della metà registra una pressione mediobassa, per la presenza da 1 a 5 siti estrattivi attivi.
CALO DELLE ESTRAZIONI. Stime preliminari a livello nazionale per il 2015 confermano un’ulteriore diminuzione del totale delle estrazioni (-4,6% rispetto al 2014) con un livello pari a circa 177 milioni di tonnellate. Il maggiore contributo a tale flessione in termini assoluti è dato dalle estrazioni da cave, in calo di 7 milioni di tonnellate.