Nella seduta di martedì 24 febbraio il Consiglio regionale della Liguria ha approvato, con 21 voti favorevoli (centrosinistra e Nuovo Centro Destra) e 8 astenuti, il disegno di legge sulle attività estrattive e di cava.
Il disegno di legge reca “Modifiche alle leggi regionali 5 aprile 2012, numero 12 (Testo unico sulla disciplina dell'attività estrattiva), 21 giugno 1999, numero 18 (Adeguamento delle discipline e conferimento delle funzioni agli enti locali in materia di ambiente, difesa del suolo ed energia), 4 agosto 2006, numero 20 (Nuovo ordinamento dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente ligure) e 2 dicembre 1982, numero 45 (Norme per l'applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie di competenza della Regione o di enti da essa individuati, delegati o subdelegati)”.
CONSENTITI AMPLIAMENTI FINO AL 25%. Scopo del provvedimento – spiega una nota della Regione - è adeguare la legge regionale del 2012 in materia estrattiva e quella del 2009 sull'ambiente, la difesa del suolo e la tutela del paesaggio introducendo criteri di maggiore flessibilità nel rispetto dei piani di escavazione, che per l'emendamento presentato da Sergio Scibilia (Partito Democratico), potranno essere ampliati fino al 25%. Garantita, inoltre, ai cavatori maggiore elasticità nelle opere di ripristino e nell'applicazione delle norme paesaggistiche. Questo in considerazione che l'attività di cava è considerata difficilmente programmabile in modo puntuale e che le opere infrastrutturali in programma in Liguria richiedono nuove quantità di materiale.
Il programma di ripristino al termine dell'attività estrattiva non dovrà obbligatoriamente essere volto a riportare il territorio alla condizione precedente ma verrà consentito l'utilizzo del sito anche per scopi alternativi.
ADEGUAMENTI DELLE COMPETENZE. Altre modifiche sono adeguamenti delle competenze resisi necessari con la riforma che ha abolito le Province. Vengono riorganizzate le funzioni di vigilanza in materia estrattiva attribuendo ad Arpal nuove competenze. Arpal assisterà le Asl nelle funzioni loro proprie di polizia mineraria. La Asl vigilerà soprattutto in materia di tutela della salute, di condizioni igienico sanitario, mentre Arpal, viste le sue competenze specifiche in materia ambientale, interverrà vigilando sul rispetto del programma di coltivazione autorizzato e sugli aspetti idrogeologici.
CONTRIBUTI ANNUALI DI ESTRAZIONE. Per quanto riguarda i contributi annuali di estrazione versati dall'impresa al Comune, essi dovranno venire obbligatoriamente utilizzati per il riequilibrio idrogeologico. Ma tali opere potranno essere realizzate direttamente dall'impresa estrattrice scomputando quanto dovuto all'amministrazione comunale. La legge disciplina, anche, la cauzione che il cavatore deve prestare a garanzia della risistemazione ambientale finale del sito. Si prevede fra l'altro la possibilità della Regione di accettare, in certi casi, cauzioni d'importo inferiore al limite minimo di 60 mila euro.