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Attuazione del PNRR, a che punto siamo?

La Relazione della Corte dei conti sullo stato di attuazione nel primo semestre 2023, rileva che la PA è carente di personale specializzato in ambito digitale, e ciò comporta difficoltà nella realizzazione del Piano. Aumentati del 10,7% i prezzi dei progetti a causa dell'inflazione

giovedì 16 novembre 2023 - Redazione Build News

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Secondo la Relazione della Corte dei conti al Parlamento sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nel primo semestre 2023, l'Italia ha conseguito tutti e 28 gli obiettivi europei, quelli del primo semestre. Un po’ meno performanti i dati sul fronte delle 54 scadenze con rilievo unicamente nazionale. Di quelle in scadenza a giugno scorso, risulta concluso il 74%. Dei 69 obiettivi europei del secondo semestre 2023 (la maggioranza dei quali interessati da proposta di modifica nel documento di revisione del Piano), a metà ottobre ne erano stati già conseguiti 10, oltre a 6 su 15 di quelli nazionali del III trimestre 2023.

Appare sempre più urgente, rileva la Corte, una spedita finalizzazione della fase di revisione del Piano per rimuovere fattori di incertezza, sia per le iniziative che rimarranno gestite nell’ambito del PNRR sia per quelle che dovranno fuoriuscirne, consentendo a soggetti responsabili e attuatori gli opportuni adattamenti.

Controlli efficaci

L’esame sul sistema di gestione e controllo sulle attività del PNRR - affidato all’Organismo indipendente di audit - ha messo in luce controlli coerenti con il quadro normativo e svolti in modo efficace e adeguato al contesto di riferimento.

Anche le verifiche sulla rendicontazione della spesa delle Amministrazioni titolari, pur con alcune difficoltà, si mostrano in linea con quanto richiesto dall’assetto regolamentare e sono eseguite con tempistiche contenute. Per assicurare il tempestivo espletamento delle verifiche e garantire la liquidità ai soggetti attuatori andrà costantemente monitorata l’adeguatezza organica delle strutture di controllo, soprattutto quando - con l’avanzamento delle iniziative - aumenteranno i riscontri a rendiconto sulle spese effettuate.

Aumentano i prezzi dei progetti a causa dell'inflazione

La dinamica inflattiva ha comportato un aumento dei prezzi dei progetti previsti dal Piano stimabile nell’ordine del 10,7%. La Corte ha evidenziato come la scelta del Governo di far fronte a questi incrementi con le risorse del Fondo opere indifferibili sia risultata efficace. Gli interventi assistiti da risorse integrative fanno emergere, in media, aumenti di prezzo del 12,6%. Le risorse aggiuntive del Fondo hanno rappresentato il 17% del finanziamento PNRR iniziale.

PA carente di personale specializzato in ambito digitale

La realizzazione del Piano - osserva, infine, la magistratura contabile - può incontrare qualche difficoltà nella limitata dotazione della PA italiana di personale specializzato in ambito digitale. Nel sottolineare tale limite, la Corte rimarca che, per allineare il peso delle figure professionali scientifiche e ingegneristiche agli standard europei, occorrerebbe aumentarne il numero di ben 65.000 occupati. Obiettivo che richiederà un particolare impegno, in virtù delle difficoltà riscontrate nell’ultimo biennio dall’attività concorsuale per il reperimento di questi profili professionali.

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