Nel corso dell’Audizione FINCO del 21 ottobre 2021 presso la Commissione Lavori Pubblici del Senato (IN ALLEGATO) la Presidente Carla Tomasi ha espresso preoccupazione per il subappalto libero in vigore dal primo novembre: tutto ciò che non è lavorazione prevalente è indirizzato al subappalto libero (senza neppure limite di ribasso massimo tra appaltatore e subappaltatore), previsto per tutti gli appalti, compresi quelli sotto-soglia.
Ciò comporta – secondo FINCO – che una parte di imprese potrà svilupparsi sulle spalle di altre imprese che saranno schiacciate e dovranno “mercanteggiare” la propria sopravvivenza. In tema di responsabilità solidale del subappaltatore (sempre previsto dall’art. 49 del DL 77/21), occorre tener conto della specificità dell’attività espletata e del fatto che molte variabili dello stesso subappalto non sono nella disponibilità del subappaltatore.
Quanto, invece, al tema del contratto collettivo nazionale di lavoro, la Presidente ritiene che la tutela del lavoro non passi dalla facoltà della stazione appaltante di scegliere il CCNL che l’impresa deve applicare, ma passi dalla solidità, dalla cultura e dalla qualità dell’impresa.
Sul versante della qualificazione delle imprese, FINCO ritiene che occorra garantirne una specifica in termini di personale, attrezzature e know how: è invece inaccettabile basarla sui lavori subappaltati ad altri, in pratica sul lavoro altrui.
In tema di beni culturali, condivide il richiamo presente nel Ddl delega alla specificità del settore, ma ritiene dovrebbe rientrare in una normazione autonoma al di fuori del Codice degli Appalti; pertanto, la peculiarità della norma appare disattesa. Le modifiche che si ipotizzano, o che sono già state fatte, non vanno in questa direzione.
Finco ritiene inoltre che i sei mesi di tempo per l’espletamento della delega siano troppo pochi e che la semplificazione non debba diventare semplicismo. Ritiene sia fondamentale l’emanazione del Regolamento e che esso lo sia sulla falsariga del DPR 207/10. Ritiene centrale il tema della qualificazione delle stazioni appaltanti la cui concentrazione non deve far dimenticare la necessità di dividere in lotti gli appalti, mentre sul sotto-soglia reputa non si tratti di semplificazione quanto previsto dagli ultimi provvedimenti normativi (innalzamento soglia per gli affidamenti diretti, pochi invitati alle gare, ampliato utilizzo delle procedure negoziate senza gara), ma di ostacolo alla concorrenza e di riduzione della trasparenza.
Sui CAM, pur ritenendo la normativa condivisibile, ritiene che tali criteri non possano valere per tutti i tipi di appalti e per tutte le soglie, o diventare una richiesta che metta in difficoltà gli operatori economici. Nei lavori dei CAM edilizia presso il MITE si sta decidendo di privilegiare eccessivamente i materiali rinnovabili, operando vere e proprie scelte di carattere industriale. Ritiene che vadano gestite con attenzione le clausole sociali e che il riferimento al CCNL non possa essere quello del contratto principale, ma quello della specifica lavorazione che si esegue. In ambito sociale, occorre, come detto, una adeguata remunerazione dell’appalto, del subappalto e di tutta la filiera.
La Presidente Finco ricorda , infine, che anche se l’Albo dei Commissari non ha funzionato rimane l’esigenza che siano professionali e terzi. Bene la riduzione degli oneri documentali, ma occorrerebbe anche un meccanismo automatico di revisione prezzi che si possa innescare in alcune situazioni limite (v. costi dei materiali e blocco del mercato, seguendo la falsariga dell’attuale Commissione Compensazione Prezzi insediata presso il MIMS.
In conclusione, la Presidente richiama l’attenzione sulla necessità di un sistema di qualificazione rafforzato, dell’implementazione di alcuni automatismi nella valutazione delle offerte (esclusione automatica delle offerte anomale) e della definizione di un contratto-tipo tra appaltatori e subappaltatori – in quanto spesso il subappaltatore è gravato di oneri che gli appaltatori non hanno nei confronti della stazione appaltante, oltre a una necessaria revisione del subappalto, in particolare con riferimento al sotto-soglia e agli ambiti super-specialistici.
Necessario anche che le soglie di scorporabilità per le SIOS ed i lavori dei Beni Culturali nonché il pagamento diretto alla filiera dell’appalto vengano inseriti tra i principi guida del nuovo Codice.
IN ALLEGATO: Codice dei Contatti - Proposte FINCO – Senato Audizione 21.10.21
AS 2330 FINCO Osservazioni specifiche con note vr 2
Allegato - FINCO emendamenti DL 77-21 vr 3 - 23.06.21