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Autoconsumo collettivo e recepimento della Direttiva UE 2018/2001: le osservazioni di ASCOMAC Cogena

Energia elettrica oggetto di autoconsumo collettivo o di condivisione nell’ambito di comunità di energia rinnovabile – Orientamenti – ARERA Documento per la consultazione 112/2020/R/EEL

lunedì 11 maggio 2020 - Redazione Build News

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"Il recepimento della Direttiva (UE) 2018/2001, di abrogazione della Direttiva 2009/28/CE, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, entro il 30 giugno 2021, rappresenta una importante occasione per il nostro Paese per l’attuazione della Sostenibilità, seria e concreta, a partire dal Risparmio responsabile delle risorse compresa quella energetica, attraverso lo Sviluppo tecnologico e innovativo, la Promozione di investimenti pubblico/privati e di nuovi e qualificati Posti di lavoro.

Riteniamo - sostiene Carlo Belvedere Segretario Generale Ascomac Confcommercio Imprese per l’Italia - importanti e determinanti, quali impulso e strumento operativi, le Considerazioni della Direttiva UE che, esaminate con attenzione, rappresentano Vision, Governance, Presupposti normativi, Strumenti e Risorse per dare, attraverso il ruolo e il coinvolgimento sociale e responsabile dei Concittadini - Autoconsumatori/Comunità energetiche - una reale ed effettiva attuazione, attraverso le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica, della riduzione delle emissioni a effetto serra e di altre sostanze inquinanti e la attenuazione dei cambiamenti climatici. Elemento determinante, il Ciclo Vita, da sempre sostenuto dalla nostra Federazione, per evitare, come indicato dalla Direttiva UE alla Considerazione n. 25, tra l’altro, “situazioni distorsive che comportano un'ingente importazione di risorse dai paesi terzi”.

Per il raggiungimento degli importanti obiettivi di decarbonizzazione dell’intero sistema produttivo ed economico, è fondamentale attuare da subito lo sviluppo della generazione distribuita di energia da FER e/o da CAR – Fonti rinnovali efficienti - attraverso i sistemi di Autoconsumo/Comunità energetiche.

Se, ad esempio, attraverso i Sistemi efficienti di utenza SEU fossero stati coinvolti non un solo utente finale ma pluralità di utenti finali privati, ad es. in Condominio, come da noi proposto già dal 2008, il nostro Paese avrebbe già riportato notevoli vantaggi e risultati in ordine alla riduzione delle emissioni, dei costi energetici, e soprattutto del risparmio energetico.

In base a quanto indicato dalla Direttiva UE 2018-2001, l’attuale consumatore/cliente finale si evolve diventando Pluralità di Autoproduttori-Autoconsumatori-Autoutilizzatori - Comunità energetiche, consentendo in tempi immediati di ridurre le risorse e l’impatto sul Clima.

Citiamo ad esempio – prosegue Belvedere - il caso di Serrenti, Comune sardo, che, partendo da sistematici interventi di efficientamento energetico, ha liberato risorse economiche pubbliche poi investite in impianti FV collegati in mini reti: accorpamento di più edifici, riduzione dei POD, incentivazione dell’autoconsumo da FV, micro-reti in tre macro-aree comunali, sistema di gestione della micro-rete, sistema di accumulo ibrido che consente di distribuire nelle ore serali l’energia accumulata di giorno, maggiore quota di autoconsumo, risparmi sia energetici sia economici importanti, riduzione delle spese fisse in bolletta.

Iniziative che, riteniamo, possano avere un impatto rilevante e immediato a partire dalla ricostruzione degli edifici/siti dei n. 140 Comuni colpiti e danneggiati dal sisma in Centro Italia.

Tenuto conto della importanza di attuazione della Direttiva UE, che rappresenta e attua un Modello/Modo di Sostenibilità Responsabile, la domanda che da Concittadini ci poniamo è la seguente: perché per la attuazione della Direttiva occorre acquisire “elementi utili all’attuazione degli articoli 21 e 22 della direttiva 2018/2001, nelle more del proprio completo recepimento”, peraltro punto riportato in un provvedimento normativo come il cd “Milleprororoghe”?

Riteniamo che, così come effettuato per le Comunità energetiche dalle Regioni Piemonte e Puglia. più che acquisire, occorra attuare e fare, soprattutto in questa fase di Ripartenza.

Tra le osservazioni/proposte formulate:

• effettuare una Riforma normativa orientata a valorizzare la Generazione distribuita di energia rinnovabile ed efficiente a partire dall'esame e dalla modifica degli articoli di legge riguardanti le attuali definizioni quali ad es. Produttore, Autoproduttore, Reti elettriche private, Attività di trasmissione e distribuzione, Clienti finali, Utente della rete etc.

• valorizzare e realizzare le Reti energetiche private: come già evidenziato al Governo e al Parlamento dalla AGCM, a seguito di segnalazione della nostra Federazione, il mancato sviluppo di reti private si traduce, da un lato, in una riduzione delle opportunità di crescita per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile e in cogenerazione ad alto rendimento e, dall’altro lato, in una minore concorrenza nei confronti dei gestori delle reti pubbliche di trasmissione e di distribuzione e, indirettamente, ai proprietari dei grandi impianti di generazione che immettono l’energia prodotta nella rete pubblica. La frase indicata da ARERA: “non è economicamente vantaggioso realizzare reti di distribuzione diverse e ulteriori rispetto a quelle in concessione”, riteniamo comporti problemi di Concorrenza. L’edificio/sito è privato: deve potersi avvalere, investire, attuare infrastruttura/rete privata. Per quanto di competenza, non risulta giuridicamente corretto a livello istituzionale – legislativo, amministrativo, regolatorio - escludere la rete energetica privata. Cosa diversa è invece promuovere le infrastrutture/reti energetiche private interconnesse con la rete pubblica in collaborazione Pubblico/Privato

• operare, da parte di ARERA in quanto Autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità e della concorrenza, specificatamente nel settore pubblico per:

? la riqualificazione delle reti energetiche pubbliche, oggetto di attività dei Concessionari che svolgono attività di distribuzione, intesa come servizio di pubblica utilità, in rapporto di interconnessione con le reti energetiche private dell’Autoconsumatore/Comunità energetica

? individuare modalità finalizzate a favorire la partecipazione diretta dei Comuni e delle Pubbliche Amministrazioni alle Comunità di energia rinnovabile

• promuovere, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, l’Autoconsumo e le Comunità energetiche, assegnando specifici bonus al privato che investe in: unità/impianti per la generazione di energia da FER e da CAR, sistemi di accumulo, reti energetiche private, comprese le infrastrutture per la ricarica dei veicoli.

In sintesi - conclude Belvedere - è importante mettere al centro delle attività di ristrutturazione/riqualificazione l’Edificio/Sito/Condominio, soprattutto in questa fase di Ripartenza, facendo “circolare” congiuntamente tutte le azioni di miglioramento/adeguamento a partire dalla Statica, Antisismica, Reti e infrastrutture energetiche e digitali, Mobilità sostenibile, Risparmio idrico, energetico, Riduzione e trattamento rifiuti. Proposta da sempre formulata, che trova attuazione nelle Direttive UE e che, auspichiamo, diventi immediata attuazione legislativa nazionale, per la Seria Sostenibilità del nostro Paese."

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