Alla vigilia dell’avvio dell’ultima fase negoziale sulla nuova direttiva rinnovabili, dieci grandi aziende europee - ArcelorMittal, BayWa r.e., Dsm, Dupont, Eni, Novozymes, Shell, Total, Voestalpine e Wacker Chemie – hanno inviato una lettera alle istituzioni Ue.
Nella lettera si evidenzia che “l’autoconsumo da rinnovabili permette ai grandi consumatori dei settori IT, chimica, acciaio, alluminio, vetro, cemento e di molti altri comparti energivori di avere forniture di elettricità pulita a prezzi competitivi e può portare a una riduzione dei costi dell’energia e sostenere la competitività delle Pmi europee, migliorando la loro profittabilità e la sicurezza degli approvvigionamenti”.
La lettera osserva che l’autoconsumo da Fer “è uno strumento importante per aiutare le industrie europee a rispettare i loro impegni di riduzione delle emissioni”, e anche “gli Stati membri a raggiungere i loro obiettivi per le Fer e il clima”. Inoltre, il settore genererà in Europa “ingenti investimenti in innovazione e in tecnologie energetiche pulite”.
Il potenziale, indicano le aziende citando dati Bnef, “è enorme: 67 TWh di energia verde dovranno essere sviluppati al 2030 solo per soddisfare gli impegni delle compagnie RE100 con sede in Europa” (consumi 100% da Fer, ndr).
Ma per sfruttare appieno questo potenziale, i firmatari della lettera chiedono di includere nella direttiva Fer “un quadro stabile e trasparente per l’autoconsumo industriale e commerciale”.
In particolare, non dovrebbero essere poste barriere all’autoconsumo delle aziende, che devono essere libere di sviluppare modelli di business innovativi come leasing, proprietà di terze parti, autoconsumo collettivo, Ppa o installazione di linee dirette nell’ambito delle aree industriali e commerciali.
Gli Stati membri dovrebbero poi affrontare i nodi degli oneri di sistema e dei sovrapprezzi al momento in vigore in alcuni Paesi, “per non soffocare il potenziale dell’autoconsumo in Europa”.
Infine, i membri Ue dovrebbero “attuare con urgenza misure che permettano la piena realizzazione dei benefici derivanti dai servizi di flessibilità, che possono essere forniti da un autoconsumo “intelligente” orientato agli impianti Fer”. (fonte: Quotidiano Energia)