L'articolo 36 del Milleproroghe – decreto legge 30 dicembre 2019, n. 162, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre - istituisce, presso l’INAIL, la banca dati digitale delle verifiche degli impianti elettrici (previste dal D.lgs. n. 81/08, art. 86, e dal DPR n. 462/01), gestita dall’INAIL, che consente la diffusione delle tecnologie digitali tra imprese e pubblica amministrazione, rendendo completamente informatizzato il processo di trasmissione dei dati delle suddette verifiche dalle imprese all’INAIL.
Secondo la CNA questa norma del Milleproroghe “presenta alcune palesi assurdità. Prima di tutto, viene attribuito all’impresa un obbligo di comunicazione incomprensibile. L’impresa, infatti, è chiamata a comunicare all’Inail il nominativo dell’organismo incaricato delle verifiche mentre sarebbe logico che fosse l’organismo stesso a comunicare all’Inail l’esito del controllo.
L’impresa, inoltre, è costretta a sobbarcarsi nuovi oneri in quanto viene introdotto un tariffario delle verifiche chiaramente obsoleto. Il tariffario risale al 2005 ed è stato definito da un ente, l’Ispesl, ormai defunto da tempo e assorbito dall’Inail”.
CNA chiede che l’articolo 36 del Milleproroghe 2020 “venga soppresso e siano rimandate al successivo confronto con le parti sociali le modalità di costituzione della banca dati, le cui finalità sono condivise appieno dalla Confederazione”.
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