Nelle aree bianche (a fallimento di mercato) lo Stato e le Regioni investiranno circa 3 miliardi per garantire a tutti una connessione a 30 mbps e l’85 per cento di copertura oltre i 100 mbps.
Il Piano degli investimenti per la banda ultralarga è da ieri online e rimarrà in consultazione sul sito di Infratel Italia spa per 30 giorni.
Il Piano descrive caratteristiche e modalità operative dell’intervento diretto, già illustrate nel piano Strategia italiana per la banda ultralarga approvato dal Consiglio dei ministri il 3 marzo 2015, e confermato dalla seduta del CIPE del 1 maggio scorso.
Lo schema del bando di gara per gli investimenti a intervento diretto nelle aree bianche (cluster C e D) è all’attenzione di Anac, Agcm, Agcom e Autorità per l’energia: ricevuti i rispettivi pareri il bando sarà pubblicato.
“Il regime di aiuto quadro – si legge nel Piano - ha la funzione di promuovere la concorrenza nei mercati dell’accesso all’ingrosso e al dettaglio dei servizi digitali avanzati, nelle aree del Paese in cui, per le specifiche caratteristiche orografiche, demografiche economiche e sociali, gli operatori privati non avrebbero incentivi ad operare autonomamente, ossia in assenza di finanziamenti pubblici”.
Il beneficio atteso dal regime di aiuto “è quello di aumentare il benessere dei consumatori presenti nelle aree di intervento - anche mediante la promozione della digitalizzazione dei servizi della pubblica amministrazione - riducendo, in tal modo, le disuguaglianze sociali generate dalle sole dinamiche di mercato, rispetto alle altre aree del Paese”.
In ciascuna procedura di selezione su base competitiva relativa alle aree geografiche interessate, è richiesta la progettazione, costruzione, manutenzione e gestione in modalità wholesale di una infrastruttura abilitante:
i) nelle aree bianche raggruppate nel cluster C, servizi di connettività idonei a garantire in modo stabile, continuativo e prevedibile, ad ogni cliente nel 70% delle UI, una velocità di connessione superiore a 100 Mbit/s in downstream e ad almeno 50 Mbit/s; ad ogni cliente nel 30% delle rimanenti UI, una velocità di connessione di almeno 30 Mbit/s in downstream e almeno 15 Mbit/s in upstream;
ii) nelle aree bianche raggruppate nel cluster D, servizi di connettività idonei a garantire in modo stabile, continuativo e prevedibile ad ogni cliente, nella totalità delle UI, una velocità di connessione di almeno 30 Mbit/s in downstream e almeno 15 Mbit/s in upstream.