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Bandi di gara per lavori pubblici: crescita nei primi 9 mesi del 2017, ma a settembre battuta d'arresto

Ance: nei primi nove mesi del 2017 andamento positivo in tutte le fasce di importo, ad eccezione del taglio di lavori superiori ai 100 milioni di euro e la fascia 15-25 mln euro

venerdì 27 ottobre 2017 - Redazione Build News

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Il mercato dei lavori pubblici, dopo un 2016 caratterizzato da un ridimensionamento della domanda (-2,4% nel numero di bandi pubblicati e -18,4% in valore) – largamente determinato dall’entrata in vigore del nuovo codice e dalla conseguente incertezza sull’applicazione delle nuove regole - vede, nei primi nove mesi dell’anno in corso, un recupero rispetto ai bassi livelli dell’anno precedente.

Tuttavia gli ultimi dati e, in particolare, quelli relativi al mese di settembre, evidenziano una nuova battuta d’arresto, con una flessione rilevante sia nel numero di gare pubblicate che negli importi posti in gara.

Lo evidenzia una nota della Direzione Affari Economici e Centro Studi dell'Ance (Associazione nazionale dei costruttori edili).

RISULTATO COMPLESSIVAMENTE POSITIVO PER IL PERIODO GENNAIO – SETTEMBRE 2017, MA NEGLI ULTIMI MESI SI REGISTRANO NUOVE FLESSIONI. I primi nove mesi del 2017 hanno visto la pubblicazione di circa 13.300 gare per un ammontare corrispondente di quasi 13 miliardi di euro.

Nel confronto con i bassi livelli dello stesso periodo del 2016, che, a partire dal mese di aprile aveva visto l’entrata in vigore del nuovo codice appalti, si registra una crescita del 12,2% in numero e del 7,6% in valore. Si tratta di un circa 1.500 bandi in più rispetto ad un anno prima, per quasi un miliardo di euro di importo.

Tuttavia, tale risultato positivo deriva da una dinamica ancora non univoca sia nel numero che nel valore dei bandi pubblicati.

Per quanto concerne la numerosità della gare, infatti, si evidenzia una tendenza positiva fino a maggio; a partire dal mese successivo i risultati, rispetto agli analoghi periodi del 2016, divengono negativi (unica eccezione il moderato aumento di luglio).

Allo stesso modo, l’andamento del valore posto in gara risulta ancora più altalenante: risultati positivi caratterizzano i mesi di gennaio, febbraio, maggio e luglio 2017, a fronte di flessioni tendenziali negli altri mesi dell’anno. In particolare a settembre si registra un calo rilevante in valore pari al 40,2% rispetto allo stesso mese del 2016.

CRESCONO TUTTE LE FASCE DI IMPORTO, TRANNE I GRANDI LAVORI E IL TAGLIO 15-25 MLN EURO. I primi nove mesi del 2017 evidenziano un andamento positivo in tutte le fasce di importo, ad eccezione del taglio di lavori superiori ai 100 milioni di euro e la fascia 15-25 mln euro.

Gli incrementi in valore oscillano tra il +9,2% dei lavori tra 25 e 50 mln euro al +39,3% del taglio 500mila-1mln euro, dopo le rilevanti flessioni che avevano coinvolto quasi tutti i tagli di lavori nel corso del 2016.

Per le gare fino a 150mila euro, in particolare, continua il trend di crescita (+11,1% in valore rispetto ai primi nove mesi del 2016), a seguito del già rilevante aumento evidenziato lo scorso anno (+22,5% rispetto al 2015).

Nel 2016, questa classe di importo, insieme al taglio 25-50 mln euro (+6,7%) ha rappresentato l’unica fascia di lavori a segno positivo, a fronte di tendenze negative in tutte le altre classi di importo.

IN RECUPERO QUASI TUTTE LE STAZIONI APPALTANTI; PERFORMANCE MOLTO POSITIVA DI FERROVIE, NEGATIVA QUELLA DI ANAS. I primi nove mesi dell’anno in corso evidenziano dinamiche positive per la maggior parte degli enti appaltanti, ad eccezione delle gare bandite dalle Amministrazioni dello stato e dall’Anas.

Ferrovie. In forte aumento i bandi pubblicati da Ferrovie (Fs Spa, Rfi, Italferr, Tav, Grandi Stazioni, Centostazioni ecc…), che, nel periodo considerato, crescono del 39,5% nel numero, passando da circa 120 gare dei primi nove mesi dello scorso anno alle attuali 166 pubblicazioni, per un importo posto in gara di circa 2,7 miliardi di euro, a fronte di 1,6 mld euro di un anno prima (+65,7%). L’intensità della crescita in valore è in parte legata alla messa in gara di alcune opere di importo elevato: per i bandi fino a 50 mln euro, infatti, l’aumento, rispetto ai primi nove mesi del 2016, risulta più contenuto e pari al +24,4%. La dinamica positiva per questa stazione appaltante, dopo il forte calo registrato nel 2016 (-30,5% in numero e -55,2% in valore su base annua) può essere riconducibile allo sblocco di risorse derivante dall’approvazione dell’aggiornamento 2016 del contratto di programma investimenti (2012- 2016) previsto nella Legge di conversione del c.d. Decreto Fiscale n.225 del 1 dicembre 2016.

Comuni. Dopo il risultato fortemente negativo del 2016 (-9,4% in numero e -36,6% in valore su base annua), i bandi pubblicati dai comuni nei primi nove mesi del 2017 aumentano del 12% in numero e del 17,4% in valore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

In particolare, considerando le gare di importo inferiore ai 50 mln euro, si evidenzia una maggiore vivacità del mercato e l’incremento in valore sale al +21,2%.

L’analisi mensile rileva, tuttavia, un andamento discontinuo: il numero dei bandi pubblicati dai comuni cresce, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, fino al mese di maggio 2017 per poi mostrare una brusca inversione di tendenza. Negli ultimi due mesi esaminati le riduzioni tendenziali si attestano a circa il -25%.

Per quanto concerne l’importo posto in gara, si evidenziano i forti incrementi dei mesi di gennaio e maggio 2017, legati, rispettivamente, alla pubblicazione del bando di 112,7 mln euro pubblicato dal Comune di Ponte di Legno (cfr.tabella elenco bandi superiori ai 100mln euro) e ad un valore di confronto di maggio 2016 particolarmente basso (111 mln euro, con oltre -70% di calo rispetto allo stesso mese del 2015).

Risultati positivi caratterizzano anche i tre mesi estivi, mentre a settembre il dato torna negativo e pari al -15,3% su base annua.

Anas. Nel primi nove mesi del 2017, si registra una flessione del 25,8% nel numero di pubblicazioni e del 45,7% degli importi banditi rispetto allo stesso periodo del 2016. La riduzione in valore è dovuta, in parte, agli elevati valori di confronto dello scorso anno, periodo nel quale l’ente appaltante aveva registrato un’ ottima performance (+136% di importo posto in gara rispetto al 2015), mettendo sul mercato numerosi bandi derivanti da accordi quadro relativi a lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria sulla rete stradale. Sul risultato negativo pesa, inoltre, il notevole ritardo nell’approvazione del contratto di programma Anas che consentirà, solo una volta approvato, l’avvio effettivo di gare per nuove opere.

Amministrazioni dello Stato. Nel periodo considerato i bandi pubblicati dalle amministrazioni centrali si riducono sia nel numero (-24,7%) che soprattutto in valore (-86,5%). Per quest’ultimo, la dinamica negativa è in gran parte influenzata dal valore elevato di confronto del 2016, che aveva visto la pubblicazione, da parte di Infratel, di 11 bandi per 2,7 miliardi di euro per la concessione di costruzione e gestione della banda ultralarga. Al netto delle gare di importo superiore ai 50 mln euro, il calo nell’ importo posto in gara si riduce notevolmente, attestandosi a -11,6% rispetto ai primi 9 mesi del 2016.

ANALISI TERRITORIALE: CRESCONO NORD E CENTRO, IN CALO IL SUD DELLA PENISOLA. I primi nove mesi del 2017 sono caratterizzati, a livello territoriale, da un aumento delle gare pubblicate, sia in termini di numero che di importo posto in gara, nel centro nord. In particolare, nell’area settentrionale, dove si concentra la metà dei lavori posti in gara nel periodo considerato, si registra una crescita del 28% nel numero di pubblicazioni e del 16% in valore rispetto allo stesso periodo del 2016. Al Centro gli incrementi tendenziali si attestano, rispettivamente, al 21,1% e al 28,7%.

Dinamica negativa, invece, caratterizza il Sud (ad eccezione di Sardegna, Sicilia e Puglia), il quale mostra una ulteriore flessione dell’8,6% nel numero e del 24,7% in valore, dopo il già rilevante calo registrata nel 2016 (circa il -25% nell’importo posto in gara su base annua). Su tale risultato negativo, pesano, oltre le difficoltà per le stazioni appaltanti ad uniformarsi alle disposizioni del nuovo codice, anche il lento avvio della nuova programmazione dei fondi strutturali europei e FSC che, per questa area del paese, rappresentano inevitabilmente una leva importante per il mercato dei lavori pubblici a livello locale.

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