Dopo la crescita registrata nel biennio 2014-2015, nei primi tre mesi dell’anno in corso i bandi di gara per lavori pubblici segnano una flessione. Nel primo trimestre 2016 l'Ance (Associazione nazionale dei costruttori edili) registra un calo del 13,5% nel numero di gare bandite e del 35,4% dell’importo posto in gara rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta di circa 560 bandi pubblicati in meno per un minor importo posto in gara di 1,7 miliardi di euro.
Il 2015 era stato caratterizzato da un aumento dei bandi di gara per lavori del 14,8% in numero e del 3,7% in valore su base annua, dopo la marcata crescita registrata nel 2014 (rispettivamente +30,4% e +18,6%).
I dati mensili del 2016 mostrano, nel confronto con gli analoghi mesi dell’anno precedente, un risultato positivo a gennaio (+1,5% in numero e +21,3% in valore) e cali rilevanti a febbraio (-15% circa per numero e importo) e soprattutto a marzo (rispettivamente -22,3% e -62,8%). Su quest’ultimo risultato in parte ha certamente inciso l’elevato valore di confronto di marzo 2015 (2,7 miliardi di euro), mese nel quale è avvenuta la pubblicazione dei bandi dell’Agenzia del Demanio relativi al piano di manutenzione ordinaria e straordinaria su immobili di proprietà dello Stato (valore complessivo di circa 800 milioni di euro per 66 lotti) e di 4 gare di importo superiore ai 100 milioni di euro per complessivi 600 milioni di euro.
Nel primo trimestre dell’anno in corso, le riduzioni interessano tutte le classi di importo ad eccezione della fascia 50-100 milioni di euro. In particolare, si registrano flessioni del 40% e oltre nei tagli di lavori compresi tra il milione di euro e i 50 milioni di euro, mentre per le gare inferiori al milione di euro si registrano cali più contenuti e pari al 7,7% in numero e al 24,3% in valore rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno. Anche i lavori superiori ai 100 milioni di euro si riducono, passando da 6 gare per complessivi 831 milioni di euro del primo trimestre 2015 ai due bandi pubblicati un anno dopo (638 milioni di euro; -23,2% in valore).
Anche l’analisi per stazione appaltante conferma una dinamica negativa pressoché generalizzata, tranne che per gli enti pubblici non economici e per l’Anas (negli importi banditi). Flessioni elevate caratterizzano, ad esempio, le Amministrazioni dello Stato che registrano nei primi tre mesi del 2016 un calo tendenziale del 42,4% in numero e dell’85,2% in valore.
Su tale risultato incidono in parte i già citati bandi dell’agenzia del Demanio; al netto di tali gare il segno rimane comunque negativo, sebbene di minore intensità. Nel trimestre considerato il risultato è negativo anche per gli enti locali (-14,9% in numero e -24% nell’importo su base annua) e, in particolare, per i comuni che segnano una riduzione dei bandi posti in gara del 21% in numero e del 25,1% in valore. I primi tre mesi del 2016 segnano una riduzione anche per le Ferrovie dello Stato che mostrano un calo del 6,5% del numero di gare e una più consistente flessione tendenziale del 58,1% negli importi banditi, attribuibile all’elevato valore di confronto di inizio 2015 che aveva visto la pubblicazione dei già menzionati tre bandi (due da parte di Rfi e uno di Cociv) di importo superiore ai 100 milioni di euro per complessivi 500 milioni di euro.
Di contro, gli enti pubblici non economici registrano una dinamica positiva sia nel numero di gare (+14,8% rispetto ai primi tre mesi del 2015) che soprattutto nell’importo (+132,3%). Ad incidere sulla consistente crescita in valore si segnala il notevole incremento per le “Autorità Portuali” e per gli “Ospedali” determinata dalle due gare di importo superiore ai 100 milioni di euro: il bando in project financing pubblicato a gennaio 2016 dall’Autorità portuale di Livorno per l‘ampliamento della zona commerciale del porto di Livorno (504 milioni di euro) e la gara relativa alla realizzazione della “cittadella della salute” e del nuovo ospedale di Pordenone da parte dell’Azienda per i servizi sanitari n.5 Friuli Occidentale nel mese di febbraio per 133,6 milioni di euro.
In crescita anche il valore delle gare pubblicate dall’Anas che, nei primi tre mesi del 2016, registra un aumento del 65,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-21,4% in numero), passando da circa 80 milioni di euro banditi nel primo trimestre 2015 ai 133 milioni di euro di un anno dopo. Si segnalano a questo proposito 7 bandi a marzo 2016 per circa 70 milioni di euro relativi ad accordi quadro per l’esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria degli impianti tecnologici all’aperto e in galleria sulla rete stradale Anas.
A livello territoriale si riscontrano flessioni rilevanti nel valore posto in gara soprattutto al Sud: nei primi tre mesi del 2016 nell’area meridionale del paese si registra una flessione di circa un terzo del numero di gare e del 59,3% in termini di importi posti in gara. E’ bene ricordare che nel 2014 e nella prima parte del 2015 il Sud era stato protagonista di una crescita rilevante dei bandi di gara per lavori pubblici legata soprattutto alla necessità di accelerare la spesa dei fondi strutturali europei. I primi tre mesi del 2016 segnano riduzioni tendenziali nel valore dei bandi pubblicati anche al Nord ( -16,6%) e al Centro (-20,4%), ma un dato in crescita per quanto riguarda il numero di pubblicazioni (rispettivamente +16,6% e +12,1%).
IL 2015 SEGNA UN’ ULTERIORE CRESCITA DEL 14,8% IN NUMERO E DEL 3,7% IN VALORE. Nel 2015, secondo il monitoraggio Ance-Infoplus, sono stati pubblicati 18.081 bandi di gara per lavori pubblici per un importo di 20,6 miliardi di euro, il 14,8% in più in termini di numero (circa 2.300 gare) e il 3,9% (+730 milioni di euro) in valore rispetto al 2014.
La crescita conferma il segno positivo, dopo anni di forti cali, registrato già nel 2014, anno nel quale il numero dei bandi era cresciuto del 30,4% e l’importo posto in gara del 18,6% su base annua.
La performance positiva registrata nel 2015 non risulta generalizzata a tutte le classi di importo come avvenuto l’anno precedente, ma è in gran parte imputabile alla crescita dei bandi per lavori di taglio ridotto (inferiori al milione di euro) e soprattutto delle gare di importo più elevato (superiore ai 100 milioni di euro). Segnano, invece, una riduzione, le fasce di importo comprese tra 1 e 15 milioni di euro e tra 25 e 75 milioni di euro.
Il livello dell’importo complessivamente posto in gara nel 2015 (20,6 miliardi di euro), in crescita rispetto al minimo rilevato nel 2013 (circa 17 miliardi), si colloca, tuttavia, ancora molto al di sotto dei valori rilevati nei primi anni 2000.
L’analisi mensile del 2015 evidenzia incrementi tendenziali nel numero di gare pubblicate, con la sola eccezione del mese di giugno 2015 (-9,5%, flessione imputabile anche all’elevato valore di confronto dell’anno precedente); dinamica che si protrae ormai ininterrottamente dal mese di febbraio 2014.
Per l’importo posto in gara la tendenza invece continua ad essere altalenante. In particolare si registrano forti aumenti a marzo (+164,5%) e ad agosto (+99,8% rispetto ad agosto 2014) legati alla pubblicazione di lavori superiori ai 100 milioni di euro. Sul risultato di marzo 2015 incidono, inoltre, i bandi pubblicati dall’Agenzia del Demanio per l’affidamento di accordi quadro per lavori, su tutto il territorio nazionale, di manutenzione ordinaria e straordinaria su immobili di proprietà dello Stato o in uso alle amministrazioni statali (valore complessivo di circa 800 milioni di euro per 66 lotti).
La crescita in valore rilevata nel 2015 è essenzialmente dovuta ai piccoli bandi di importo inferiore al milione di euro (+11,4% su base annua) ed ai grandi lavori (oltre 100 milioni di euro). Per questi ultimi, in particolare, si registra, nel periodo considerato, una crescita del 67,4% nell’importo che raggiunge 5 miliardi di euro contro 3 miliardi di un anno prima. Si segnala, in questa classe, la presenza di un bando di importo elevato: la gara della BBT - Galleria di base del Brennero per 1,3 miliardi di euro relativa alla costruzione del lotto Mules 2-3 della galleria di base del Brennero pubblicata ad agosto 2015.
Al di sotto dei 100 milioni di euro si rilevano andamenti eterogenei, con aumenti per le gare inferiori al milione di euro (+11,4% rispetto al 2014); in aumento anche i bandi di importo compreso tra 15 e 25 milioni di euro (+15,7%) e tra 75 e 100 milioni di euro (+20,5%), nelle quali si concentra, rispettivamente, il 7,8% e il 3,6% del valore dei lavori posti in gara nel 2015. Si registrano flessioni, invece, nei bandi per lavori da 1 a 5 milioni di euro (-4,3%), da 5 a 15 milioni di euro (-10,9%), da 25 a 50 milioni di euro (-29,2%) e soprattutto nella fascia 50-75 milioni di euro (-62,5%).
Rispetto all’ente appaltante, si osserva un aumento dell’importo posto in gara da Regioni, Ferrovie dello Stato, Amministrazioni dello Stato e, seppur in maniera limitata, anche dei Comuni (+0,1% nell’importo ma un più consistente aumento del 23,6%- circa 2.070 bandi in più - nel numero rispetto al 2014).
Le Regioni registrano un aumento consistente (+115,2% in valore e +6,6% in numero). Tale crescita è dovuta ai 5 bandi pubblicati dalla Società regionale per la Sanità (Soresa spa) in Campania per quasi mezzo miliardo di euro relativi a servizi integrati, gestionali e operativi di manutenzione (multiservizio tecnologico) da eseguirsi presso gli immobili di proprietà o in uso alle ASL ed alle Aziende Ospedaliere della Regione Campania.
Performance positive nell’importo posto in gara continuano a registrarsi per le Ferrovie dello Stato che hanno bandito gare, nel 2015, per 4,4 miliardi di euro, il 17,5% in più rispetto al già elevato valore di confronto del 2014 (3,7 miliardi di euro, in aumento del 158,1% rispetto all’anno precedente). Oltre al già citato bando della BBT (galleria base del Brennero) da 1,3 miliardi di euro pubblicato ad agosto 2015, si segnalano tre gare da parte di Cociv relativi ai lavori dell’AV/AC – Terzo valico di Giovi per complessivi 729 milioni di euro e l’intervento, organizzato in 15 lotti territoriali relativo all’esecuzione dei lavori per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere civili della sede ferroviaria e relative pertinenze di rete ferroviaria italiana s.p.a per complessivi 721 milioni di euro. A partire dalla fine del 2014, con l’approvazione dell’Accordo di Programma con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti prevista dal Dl “Sblocca Italia” convertito in legge n.164/2014 l’11 novembre 2014, sono state indette alcune gare tra le quali alcune relative alla realizzazione di programmi di intervento di rinnovo, manutenzione straordinaria all’armamento ferroviario, su linee in esercizio della rete RFI e/o su binari di altre società' del gruppo FS da eseguirsi nel triennio 2015-2017.
Anche i bandi pubblicati dalle Amministrazioni dello Stato, pur in diminuzione nel numero (-24,6%) rispetto al 2014, registrano una crescita nell’importo bandito (+4,1%). Su quest’ultimo risultato incidono i già menzionati i bandi pubblicati dall’Agenzia del Demanio (valore complessivo di circa 800 milioni di euro per 66 lotti).
La crescita dei bandi di gara per lavori nel 2015 (+14,8% in numero e +3,7% in valore) coinvolge, a livello territoriale, soprattutto il Nord (+33,1% in numero e +27,1% in valore rispetto al 2014), il Centro (rispettivamente +45,7% e +5,9%), mentre al Sud si riduce nell’importo posto in gara (-16,5%), dopo il forte aumento registrato nel 2014 (+37%, legato soprattutto alla necessità di accelerare la spesa dei fondi strutturali europei prossimi alla scadenza).