La pandemia sembra aver dato una forte spinta al mercato pubblico dei servizi di ingegneria e architettura, in particolare i bandi di sola progettazione raggiungono nel 2020 il numero di 3.283 per un valore di 1.044,7 milioni di euro e crescono del 10,5% in numero e dell’82,0% in valore sul 2019.
Per Gabriele Scicolone, presidente dell'Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria,
il risultato senza precedenti raggiunto nel 2020 è indubbiamente positivo per il settore e per il Paese. E’ dovuto alla rilevante quota degli accordi quadro per progettazione (174 pari al 5,3% del numero totale, per 432,6 milioni di euro, il 41,4% del totale del valore). Si tratta di un dato significativo ma i risultati concreti si vedranno fra qualche mese perchè un accordo quadro può rimanere un fatto virtuale se e finché non si concretizza con la stipula dei contratti attuativi. Nel 2020 l’OICE è stata parte attiva nella dialettica con le Stazioni Appaltanti su questi temi; abbiamo apprezzato come sia stata invertita la prassi che vedeva molti accordi fermi al palo, con penalizzazioni rilevanti per i nostri associati. Si tratta di un primo risultato positivo, dovuto anche alla norma del decreto semplificazioni da noi fortemente voluta che ha costretto a stipulare i contratti entro fine dicembre 2020. Adesso occorrerà verificare eventuali inadempienze all'obbligo di legge, peraltro passibili di responsabilità erariale. Confidiamo per il 2021 che si vada avanti, aggiudicando le gare bandite e stipulando al più presto i contratti applicativi, linfa vitale per il nostro settore.
La gran parte del valore per accordi quadro di progettazione nell’anno viene da bandi di ANAS, 40 bandi per 184 milioni di euro, e Autostrade per l’Italia, 27 bandi per 169,8 milioni di euro, che con un valore complessivo di 353,8 milioni rappresentano il 33,9% dell’intero valore di quanto rilevato per le progettazione pubblica.
Considerando la somma dei dati di tutti di tutti i servizi tecnici di ingegneria, architettura messi in gara nel 2020 (verifiche progetti, direzione lavori, sicurezza, assistenze ai Rup, ecc.) i bandi sono stati 6.438 (un numero maggiore soltanto nel 2006), +8,4% sul 2019 e per oltre 2,4 miliardi (il valore più alto dal 1994) +60,6% in valore rispetto al 2019. Gli accordi quadro nell’anno sono stati 322, il 5% del totale, con un valore di 798,4 milioni di euro, il 33,9% del totale.
Le gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria sono passate dalle 1.330 unità del 2019, alle 1.529 dell’anno appena trascorso, con un incremento del 15%. Nell’insieme dei paesi dell’Unione Europea il numero dei bandi presenta nel 2020 una crescita del 6,3%. L’incidenza del nostro Paese continua ad attestarsi su un modesto 4,2%, un dato di gran lunga inferiore rispetto a quello di paesi di paragonabile rilevanza economica: Germania 27,6%, Francia 20,4%, Polonia 12,5%. Da notare che nell’anno trascorso la Germania ha decisamente superato la Francia, che deteneva storicamente il primato in Europa, e che continua a crescere anche l’Italia che ha raggiunto il quarto posto.
Accelerano le aggiudicazioni: a dicembre le aggiudicazioni rilevate sono state 93, erano state 76 a novembre; la media mensile del 2020 è stata di 90 aggiudicazioni, mentre la media mensile del 2019 era stata di 55.
Continuano ad essere sempre molto alti i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate. In base ai dati raccolti fino a dicembre il ribasso medio sul prezzo a base d'asta va dal 42,8% delle gare pubblicate nel 2016 al 41,7% del 2020.