A luglio 2023, secondo il monitoraggio Ance-Infoplus, con 1.816 gare pubblicate per un importo di circa 10 miliardi, segna un ulteriore aumento del 15,7% nel numero rispetto allo stesso mese del 2022, e del 80,9% per quanto concerne il valore bandito. Con il dato di luglio, il valore posto in gara nei primi 7 mesi dell’anno raggiunge i 53,5 mld.
Come emerge dalla lettura dei dati, l’entrata in vigore del nuovo codice degli appaltati pubblici, il 1° luglio scorso, non ha comportato il temuto blocco dell’attività. Su tale dinamica ha certamente influito la pubblicazione delle opere afferenti al PNRR e al PNC, che continuano a seguire le procedure legate al “vecchio” codice.
Segno negativo nel confronto con giugno
Rispetto al mese precedente si rileva, tuttavia, una diminuzione sia nel numero (-45,1%) sia nell’importo (-21,8%). Tale flessione risente di un confronto con un mese di giugno dai livelli eccezionali (12,8 miliardi di opere bandite), i più elevati dall’inizio dell’anno. Su tale risultato ha senz’altro influito la tendenza ad anticipare la pubblicazione di bandi rispetto all’entrata in vigore del nuovo codice.
I bandi più rilevanti
Tra i bandi più rilevanti pubblicati nel mese di luglio si segnalano: i lavori della Torino – Lione per un importo di circa 3 mld, il potenziamento della linea ferroviaria Rho-Arona per la tratta Rho-Gallarate, pubblicato da RFI per un circa 259 mln ed i lavori per la manutenzione straordinaria delle opere civili della sede ferroviaria per un importo di 828 mln.
Gli enti appaltanti
Con riferimento agli enti appaltanti, nei primi sette mesi del 2023 si osservano importanti aumenti per le Società a partecipazione pubblica, nello specifico l’ANAS che passa da un valore bandito di 60 mln nel 2022 ad un valore di 4,6 mld e RFI che vede quasi quadruplicare l’importo posto in gara. Anche le Amministrazioni locali, con un aumento nell’importo bandito di oltre il 200%, si confermano protagoniste della sfida del PNRR.
Tale accelerazione, rispetto ai primi sette mesi del 2022, è sicuramente influenzata dalla situazione di stasi verificatasi in attesa della ripartizione del Fondo per l’avvio delle opere indifferibili, istituito dal Decreto “Aiuti” (DL 50/2022), il quale consentiva l’adeguamento dei prezzi delle opere finanziate nell’ambito del PNRR e del Fondo Complementare. Quest’ultima, avvenuta con Decreto firmato dal Ragioniere Generale dello Stato il 18 novembre 2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 278 del 28 novembre 2022, ha difatti poi comportato nel mese di dicembre un’accelerazione senza precedenti.