Analizzati dalla rete di ONSAI, Osservatorio Nazionale sui Servizi di Architettura e Ingegneria, i primi 100 bandi sul territorio nazionale nel primo trimestre 2018. I dati evidenziano chiari segni di superamento delle criticità rilevate nel 2017, grazie alle modifiche al testo originario del nuovo Codice dei contratti introdotte dal “decreto correttivo” che ha recepito le proposte dello stesso Consiglio Nazionale Architetti e della Rete delle Professioni Tecniche.
Tra queste, ad esempio, il mancato calcolo dei corrispettivi da porre a base di gara, in adempimento al cosiddetto “decreto parametri” segna un -20% rispetto ai dati raccolti lo scorso anno, anche se la percentuale dei calcoli errati è ancora alta (39%); la mancata motivazione per avere utilizzato il requisito del fatturato un -27%; il mancato rispetto del divieto di far versare ai professionisti, che partecipano ad una gara, la cauzione provvisoria non fa registrare neanche un caso rispetto al 9% dello scorso anno. Gli unici aumenti percentuali riguardano la mancata motivazione per il ricorso al criterio del minor prezzo (+7%) e l’errata richiesta dei servizi di punta (+1%). Per tutti i rimanenti 23 punti della check-list dell’Osservatorio, si registra invece una notevole riduzione percentuale delle criticità rilevate.
“I dati censiti - sottolinea - Rino La Mendola, vicepresidente del Consiglio Nazionale degli Architetti - dimostrano, tuttavia, che alcune criticità fanno registrare ancora numeri percentuali notevoli, che richiedono un serrato controllo dei bandi sul territorio nazionale ed ulteriori modifiche alle norme in vigore, finalizzate a consolidare la centralità del progetto nei processi di esecuzione delle opere pubbliche ed a garantire maggiore apertura del mercato agli operatori economici medio-piccoli, che rappresentano più del 90% degli operatori in attività sul territorio nazionale.
“Il Consiglio Nazionale degli Architetti - conclude - a seguito di un’attenta analisi dei dati raccolti dell’Osservatorio, in sinergia con i gruppi operativi della Conferenza degli Ordini e della Rete delle Professioni Tecniche, sta già redigendo un documento, che sarà presentato al prossimo Governo, con una proposta condivisa delle riforme necessarie a superare le criticità delle norme in vigore ed a consolidare contestualmente gli obiettivi già raggiunti con il Codice contratti (D.Lgs. 50/2016), così come modificato dal “decreto correttivo” (D.Lgs. 56/2017).