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Bando rigenerazione urbana per i Comuni, l'INU denuncia due limiti

Il primo riguarda cosa si intende per rigenerazione, quindi quali sono gli interventi ammessi. Il secondo limite del bando riguarda il finanziamento della progettazione

lunedì 22 marzo 2021 - Redazione Build News

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Sulla Gazzetta ufficiale n.56 del 6 marzo è pubblicato il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 gennaio 2021 (di concerto con i ministri dell'Economia e finanze, dell'Interno e delle Infrastrutture), recante “Assegnazione ai comuni di contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale”.

Il bando – LEGGI TUTTO - definisce, in prima applicazione e in via sperimentale per il triennio 2021-2023, i criteri e le modalita' di ammissibilita' delle istanze e di assegnazione dei contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonche' al miglioramento della qualita' del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale, di cui all'art. 1, comma 42, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, nonche' le modalita' di utilizzo dei ribassi d'asta, di monitoraggio anche in termini di effettivo utilizzo delle risorse assegnate, di rendicontazione e di verifica, nonche' le modalita' di revoca, recupero e riassegnazione delle somme non utilizzate.

IL COMMENTO DEL SEGRETARIO GENERALE INU. Il segretario generale dell'INU, Francesco Domenico Moccia, scrive al riguardo che

pur salutando con grande soddisfazione la notizia che si avvia nel nostro Paese una politica di rigenerazione urbana, la quale si spera possa avere ancora molte altre risorse nell’immediato futuro, l’auspicio è che su superino due limiti che emergono in questo provvedimento. Il primo riguarda cosa si intende per rigenerazione, quindi quali sono gli interventi ammessi. Qui, registrato comunque il positivo avanzamento verso la dimensione sociale, sarebbe necessario andare oltre il 'decoro urbano' per avanzare più decisamente sugli aspetti ambientali con i quali attuare la conclamata transizione ecologica delle nostre città: drenaggio urbano sostenibile, infrastrutture verdi, forestazione urbana, generazione integrata di energia da rinnovabili ed altro. Il secondo riguarda il finanziamento della progettazione. Quando questo si rivolge solamente al momento esecutivo significa che si sta indirizzando a cose già previste da tempo nei piani, potrebbero essere perfino idee vecchie. Anche qui un passo avanti, verso il futuro, sarebbe quello di finanziare anche la pianificazione di sistemi ambientali complessi a cui molte città incominciano a pensare solo adesso, entro i quali si collocano progetti veramente avanzati di sostenibilità ambientale.

Leggi anche: “Contributi ai Comuni per investimenti in progetti di rigenerazione urbana: in Gazzetta il DPCM 21 gennaio 2021

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