L'industria delle costruzioni sta cambiando da un modello lento e tradizionale a uno più dinamico e digitale. Ad analizzare le dinamiche in atto è il Barometro architettonico europeo, una ricerca trimestrale condotta tra 1.600 architetti in otto paesi europei. L'ultimo report è incentrato sulla Germania, i cui dati sono stati confrontati con quelli degli altri paesi.
Influenzatori del processo di costruzione
In quasi tutti i paesi, i direttori dei lavori e le società di ingegneria stanno assumendo sempre più potere decisionale, secondo gli architetti. Con delle differenze da paese a paese. Il contraente principale ha ad esempio una forte posizione nei Paesi Bassi e nel Regno Unito, mentre in Germania ha un peso di solo il 12%, dove i maggiori influenzatori sono le grandi società di ingegneria (secondo il 53% degli intervistati), seguite dalle società ingegneristiche attive nel settore edile (47%) e nell'industria dell'installazione (36%).
Esternalizzazione del lavoro: un trend in crescita
Circa il 53% degli architetti tedeschi esternalizza parte delle proprie attività, di cui il 49% del lavoro è esternalizzato ad altre imprese specializzate e il 5% è esternalizzato a reparti specifici all'interno dell'azienda. La più alta parte degli architetti europei in outsourcing può essere trovata in Polonia (84%) mentre gli architetti francesi sono quelli che esternalizzano di meno (31%).
A livello europeo, i calcoli per la costruzione sono il lavoro maggiormente esternalizzato. Con dei pichi in Spagna (74%) e Germania (63%).
È anche interessante notare che gli architetti tedeschi prevedono un aumento dell'influenza nei prossimi cinque anni da parte delle imprese di ingegneria specializzate in installazione (46%) e delle imprese di installazione HVAC (43%) per quanto riguarda il processo di costruzione, accanto agli ingegneri e appaltatori.
Gli architetti perdono il ruolo principale ma a favore di progetti più complessi ed efficienti
Dall'analisi sembra evidente che gli architetti stiano perdendo parte della loro influenza, ma questa non è necessariamente una cosa negativa. Se infatti gli architetti si concentreranno maggiormente sulla progettazione e meno sulla gestione dei progetti e sui calcoli di impianti complessi, le aziende che si specializzano in quel particolare settore (come le società di ingegneria) avranno un ruolo sempre maggiore e con risultati migliori a livello di progettazione.
Questa dinamica avrà chiaramente sempre di più delle conseguenze sulle figure dei nuovi archietti e sviluppatori, che dovranno acquisire nuove conoscenze. All'aumentare della complessità dei progetti sempre più ruoli verranno delegati a professionisti specializzati in quei campi, soprattutto nei grandi progetti.