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Barriere antirumore: arrestati ex top manager e attuali manager di Autostrade per l’Italia

L'accusa: consapevolezza della difettosità delle barriere e del potenziale pericolo per la sicurezza stradale, con rischio cedimento nelle giornate di forte vento; volontà di non procedere a lavori di sostituzione e messa in sicurezza adeguati; frode nei confronti dello Stato, per non aver adeguato la rete da un punto di vista acustico

mercoledì 11 novembre 2020 - Redazione Build News

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Da questa mattina militari della Guardia di Finanza di Genova, coordinati della locale Procura della Repubblica (Proc. Aggiunto Paolo D’Ovidio e Dott. Walter Cotugno), stanno eseguendo un’ordinanza applicativa di misure cautelari, nei confronti di tre ex top manager e tre attuali dirigenti della Società Autostrade per l’Italia s.p.a. In particolare, si tratta di tre arresti domiciliari e tre misure interdittive.

L’indagine, avviata un anno fa a seguito dell’analisi della documentazione informatica e cartacea acquisita nell’inchiesta principale legata al crollo del Ponte Morandi, è relativa alle criticità - in termini di sicurezza - delle barriere fonoassorbenti, del tipo integrate modello “Integautos”, montate sulla rete autostradale.

L’analisi della documentazione informatica e cartacea acquisita, le indagini tecniche effettuate, l’assunzione di plurime testimonianze hanno portato a raccogliere numerosi e gravi elementi indiziari e fonti di prova in capo ai soggetti colpiti da misura, in ordine alla:

  • consapevolezza della difettosità delle barriere e del potenziale pericolo per la sicurezza stradale, con rischio cedimento nelle giornate di forte vento (fatti peraltro realmente avvenuti nel corso del 2016 e 2017 sulla rete autostradale genovese); in particolare, è emersa la consapevolezza di difetti progettuali e di sottostima dell’azione del vento, nonché dell’utilizzo di alcuni materiali per l’ancoraggio a terra non conformi alle certificazioni europee e scarsamente performanti;

  • volontà di non procedere a lavori di sostituzione e messa in sicurezza adeguati, eludendo tale obbligo con alcuni accorgimenti temporanei non idonei e non risolutivi;

  • frode nei confronti dello Stato, per non aver adeguato la rete da un punto di vista acustico (così come previsto dalla Convenzione tra Autostrade e lo Stato) e di gestione in sicurezza della stessa, occultando l’inidoneità e pericolosità delle barriere, senza alcuna comunicazione – obbligatoria - all’organo di vigilanza (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti).

Stante il grave quadro indiziario emerso dalle indagini, il Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Genova, ha emesso l’odierna ordinanza applicativa di misure cautelari personali.

LA NOTA DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA: “L’INDAGINE RIGUARDA BARRIERE ANTIRUMORE, PRESENTI SU 60 DI 3000 KM DI RETE E GIA’ MESSE IN SICUREZZA A PARTIRE DA FINE 2019. A INIZIO 2020 DEFINITO PIANO DI SOSTITUZIONE CON IL MIT”. “L'indagine della Procura di Genova, che ha portato stamane a misure cautelari nei confronti di 4 ex manager di ASPI e di due tecnici (uno del Tronco genovese e l'altro trasferito presso il Traforo del Monte Bianco), riguarda una specifica tipologia di barriere integrate anti-rumore, denominate "Integautos", presenti su circa 60 dei 3000 km di rete di Autostrade per l'Italia. La società era venuta a conoscenza delle attività di indagine lo scorso 10 dicembre 2019, a seguito di un provvedimento di sequestro di documentazione notificatole dalla Guardia di Finanza di Genova, come reso noto dalla società stessa nella successiva trimestrale.

La totalità di queste barriere è già stata verificata e messa in sicurezza con opportuni interventi tecnici tra la fine del 2019 e gennaio 2020, nell'ambito del generale assessment delle infrastrutture messo in atto dalla società su tutta la rete autostradale. Per tali infrastrutture è stato parallelamente definito a inizio 2020 un piano di sostituzione di intesa con il Dicastero concedente, articolato in tre fasi: una prima fase propedeutica agli interventi, attualmente in corso. Una seconda fase, che prevede la sostituzione delle barriere nei punti maggiormente esposti a impatto acustico, pianificata dalla seconda metà del 2021. Una successiva terza fase completerà invece la sostituzione sugli altri punti.

La spesa per la totalità degli interventi di sostituzione, pari a circa 170 milioni di euro, è già stata autorizzata dal Consiglio di Amministrazione di ASPI dell'aprile 2020 e sarà a completo carico della società.

Tutte le procedure di controllo e di sicurezza, nonché le soluzioni progettuali per la sostituzione delle barriere, sono stati definiti con gli organi tecnici preposti del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.

Rispetto ai due tecnici dipendenti, la società ha attivato le procedure previste dal contratto per una immediata sospensione dal servizio. ASPI valuterà inoltre tutti gli ulteriori interventi del caso a propria tutela sulla base delle risultanze degli atti di indagine”.

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