La terza Commissione consiliare (Attività produttive – Territorio – Ambiente) della Regione Basilicata, presieduta da Vincenzo Robortella (Pd), ha espresso ieri parere favorevole a maggioranza sul disegno di legge della Giunta riguardante la “Disciplina sulle modalità di approvazione dei progetti degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane e sul rilascio dell’autorizzazione provvisoria agli scarichi degli impianti di depurazione delle acque reflue”.
Favorevoli al provvedimento il presidente Robortella e i consiglieri Miranda Castelgrande, Giuzio e Lacorazza (Pd) e Bradascio (Pp); contrario il consigliere Perrino (M5s); astenuto il consigliere Romaniello (Gm).
L’efficienza del sistema globale relativo alla depurazione delle acque reflue viene valutata tramite il livello di copertura dei sistemi di collettamento ed il rispetto delle prescrizioni, dei parametri e dei valori di emissione dei reflui nei corpi idrici ricettori. Sulla base delle informazioni raccolte nell’ambito del quinto rapporto sull’attuazione della direttiva 91/271/CE, la Commissione europea ha evidenziato in Basilicata 40 agglomerati per i quali ha avviato la procedura di infrazione comunitaria.
Il provvedimento, che passa ora all'esame dell'Aula per la definitiva approvazione, disciplina gli interventi sia sugli impianti che risultano essere in infrazione sia su quelli che richiedono un ammodernamento. Molti interventi sono già in fase di programmazione, di appalto e in alcuni casi di esecuzione. "Per garantirne la tempestiva esecuzione - si legge nella relazione al provvedimento - occorre però risolvere contestualmente la complessità che i soggetti gestori e gli organi di autorizzazione e controllo incontrano, sul piano procedurale, nelle fasi di potenziamento, ristrutturazione e adeguamento degli impianti esistenti nonché in tutti i periodi transitori necessari per il ritorno alle condizioni di regime. Con il disegno di legge la Regione intende introdurre una serie di regole per ricondurre in un unico contesto la progettazione degli impianti di depurazione delle acque reflue e la relativa approvazione nonché il regime autorizzativo provvisorio, quest’ultimo in relazione ai soli periodi transitori nei quali non risulta essere possibile il rispetto dei limiti di emissione prescritti dall’ordinamento".
Nel corso della discussione sono stati approvati anche alcuni emendamenti proposti da Romaniello e Perrino.