Sul BUR della Basilicata n.35 del 16 agosto 2015 è stata pubblicata la Deliberazione di Giunta Regionale n. 903 del 7 luglio 2015 recante individuazione delle aree e dei siti non idonei alla istallazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili di cui al D.M. del 10/09/2010 ed in attuazione della L.R. n. 18/2014, art. 2.
Le zone non idonee individuate riguardano solo gli impianti eolici, fotovoltaici e termodinamici. Rispetto alle aree già identificate dal PIEAR (Legge regionale n.1/2010), per alcuni beni sono stati ampliati i buffer (le fasce di rispetto) di riferimento e riportate le relative motivazioni.
La delibera prevede il semaforo giallo agli impianti eolici e fotovoltaici di grande generazione nelle aree di forte valenza paesaggistica e di interesse storico, artistico e archeologico della Basilicata. In sostanza, il provvedimento del governo regionale segnala la necessità di porre la massima attenzione per le aree regionali considerate di pregio. Non c’è il divieto alla installazione degli impianti ma paletti e prescrizioni. Non sono “idonei” i siti inseriti nel patrimonio mondiale dell’Unesco, i beni monumentali, i beni archeologici, i beni paesaggistici.
Hanno il bollino della “non idoneità” le aree comprese nel sistema ecologico funzionale territoriale (aree protette, zone umide, Oasi Wwf, Rete Natura 2000, Iba, Rete ecologica, alberi monumentali e boschi), le aree agricole (vi rientrano le aree per la produzione dei Doc e i territori caratterizzati da elevata capacità d’uso del suolo) e le aree in dissesto idraulico e idrogeologico.
ELABORATI PROGETTUALI. Gli elaborati progettuali devono essere integrati con appositi studi a scale adeguate riferiti all’insieme delle aree e dei siti considerati e occorre tener conto degli altri progetti già autorizzati e presentati.
“Non siamo di fronte - ha spiegato l'assessore regionale all'Ambiente, Infrastrutture, Opere pubbliche e Trasporti, Aldo Berlinguer - ad un divieto assoluto. Ma dopo il nostro provvedimento, in alcune aree prima di andare ad installare impianti, bisognerà rifletterci bene. Basti pensare alle zone in cui ci sia dissesto idrogeologico o dove venga praticata un’agricoltura intensiva; alle aree di particolare interesse naturalistico o storico, alle aree rurali. In tutte queste zone, ben individuate, viene sconsigliato installare quel tipo di impianti”.