Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha insediato ieri il Comitato di Sorveglianza del primo Programma Operativo Nazionale (PON), cofinanziato dai fondi strutturali europei (FESR – Fondo di sviluppo regionale), interamente dedicato alla cultura.
Il programma operativo nazionale prevede 490 milioni di euro dai fondi strutturali destinati a 5 regioni del Sud per interventi relativi alla cultura e al turismo.
All'insediamento del Comitato di sorveglianza del Pon Cultura ha partecipato anche il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio, su invito del Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e con il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti.
Per la prima volta - ha spiegato il Ministro Franceschini - si approva in Europa un Pon nazionale interamente dedicato a cultura e sviluppo.
Una novità - ha detto il Sottosegretario De Vincenti - che corrisponde alla necessità avvertita da tutto il governo di fare della cultura una leva di sviluppo nazionale strategica.
Stiamo lavorando - ha affermato Delrio - per creare una visione unitaria degli interventi legati ai fondi strutturali, con piani strategici coordinati in modo da metter in moto uno sviluppo autopropulsivo e non solo una crescita assistita. Fare in modo che, dove si interviene su un sito archeologico o un museo, si coordinino anche gli altri interventi infrastrutturali, turistici e di trasporto nella zona circostante, per poter valorizzare meglio l'infrastruttura culturale.
RIPARTIZIONE DEI 491 MILIONI DI EURO DELLA DOTAZIONE DEL PON CULTURA. Circa 360 milioni vanno alla tutela e valorizzazione dei circa 60 grandi Attrattori culturali presenti nelle cinque regioni del Sud (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia), in linea e in continuità con quanto realizzato nella programmazione 2007-2013, in particolare con il POiN Attrattori culturali, naturali e turismo e in coerenza con l’ampia azione di progettazione realizzata attraverso il progetto Poli culturali di eccellenza. Alcuni attrattori sono già stati selezionati per un ammontare complessivo di risorse pari a circa 180 milioni di euro. Di questi:
55 milioni di euro saranno destinati a interventi con progettazione avanzata in:
- Campania – Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Certosa di Padula, aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Stabia;
- Puglia – area archeologica di Manduria, complesso di S. Maria della Giustizia di Taranto;
- Calabria – Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, museo e parco archeologico di Sibari.
54 milioni di euro invece saranno destinati a interventi con progettazione preliminare in:
- Calabria – parchi archeologici di Kaulon e Scolacium;
- Puglia – i Castelli Svevi di Bari e Trani, l’area archeologica di Egnazia;
- Basilicata – Museo Archeologico Nazionale di Melfi, il Polo Museale del Materano, le aree archeologiche di Grumento e Metaponto;
- Campania – Reggia e Real Bosco di Capodimonte, parco archeologico di Velia, Reggia di Caserta e Real Sito di Carditello.
77 milioni di euro saranno infine destinati a interventi già definiti, selezionati e finanziati nel POIn Attrattori 2007-2013 ma non ancora conclusi in:
- Campania – Palazzo Reale e Reggia di Caserta;
- Puglia – Castello di Carlo V a Lecce, Museo Nazionale Archeologico di Manfredonia, il Museo Archeologico di S. Scolastica a Bari, l’ex convento di S. Antonio a Taranto, il Castello Svevo e il Complesso di S. Chiara a Bari;
- Calabria – Castello di Carlo V a Crotone, il Museo Archeologico di Locri;
- Sicilia – Convento di S. Maria del Gesù a Ragusa.
Per le rimanenti risorse, pari a circa altrettanti 180 milioni di euro, è in corso con le Regioni la sottoscrizione degli accordi operativi di attuazione che serviranno ad individuare, tra i luoghi della cultura del Mibact, ulteriori attrattori culturali in un percorso di programmazione condivisa.
Circa 114 milioni euro andranno alle imprese che operano nel e a favore del settore culturale e della fruizione turistico-culturale e tra queste alle cosiddette industrie culturali e creative. Si tratta di un bacino costituito da circa 1.700 aziende del settore della filiera culturale e creativa di cui il 30% appartenenti al privato sociale. Si tratta di un’innovazione assoluta, per la prima volta si individua un focus specifico a livello nazionale su questo settore investendo una così considerevole quantità di risorse.
Le risorse restanti sono impegnate per accrescimento di competenze e assistenza tecnica.