“La Cultura da salvare: beni culturali e rischi naturali. La Mappa e il Piano nazionale degli interventi” è il titolo e l’obiettivo del convegno che Italiasicura, la struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico della Presidenza del Consiglio, ha organizzato ieri, in collaborazione con i Ministeri dell'Ambiente, dei Beni culturali, della Coesione territoriale e del Mezzogiorno, la Protezione Civile e l’Ispra, nella Sala CNR in Piazzale Aldo Moro a Roma.
Con 51 siti Unesco, oltre 200.000 beni architettonici, monumentali e archeologici, 3.400 musei e circa duemila aree e siti archeologici, l'Italia ha il primato mondiale dei beni culturali Patrimonio dell'Umanità.
Il nostro paese è uno straordinario museo all'aperto ma particolarmente esposto a frane, alluvioni, terremoti, subsidenza, erosione costiera ed eruzioni vulcaniche.
La giornata di lavoro è stata l’occasione per presentare la mappa nazionale dei beni culturali esposti a rischi naturali, con un quadro delle criticità, il Piano degli interventi in corso e delle opere di sicurezza previste.
Focus sulle aree terremotate del centro Italia, su Pompei, Roma, Venezia e Firenze, sulle condizioni di rischio e le opere di tutela, le misure in corso in particolare per la riduzione del rischio idrogeologico, tecniche e tecnologie per il monitoraggio e la salvaguardia, gli investimenti previsti.
Nelle diverse sezioni tematiche sono intervenuti alcuni tra i massimi esperti nel settore dei beni culturali e della prevenzione, delle Reti delle Professioni e di diverse università.
LE MAPPE DI ISPRA. Ispra ha predisposto la mappa (nell'immagine qui sotto a sinistra) che indica i beni culturali a rischio alluvione in aree a pericolosità media, e la mappa (a destra) dei beni esposti a rischio frane.